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Spettrometro a raggi X: il Veneto sperimenta la macchina anti-tarocco

un articolo che leggo su E-R Consumatori

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“La Regione l’ha acquistato pensando innanzitutto ai suoi cittadini che, in qualità di consumatori, sono purtroppo vittime di cosa fatte male, di prodotti insicuri, di tarocchi spacciati per oro – sottolinea l’assessore alla tutela del consumatore del Veneto,  Franco Manzato -.

Da oggi abbiamo una nuova arma per difenderci, perché consente l’analisi immediata e preventiva di qualsiasi campione sequestrato, facendo seguire poi la fase di conferma definitiva mediante analisi specifica di laboratorio, qualora il prodotto sia considerato ‘dannoso’ o ‘pericoloso’ per la salute umana”.

Stiamo parlando dello “spettrometro a raggi x”, macchina anti-tarocco acquisita in via sperimentale dalla Regione Veneto e illustrata ai colleghi amministratori nel corso della quattordicesima Sessione programmatica del CNCU a Venezia.

“Lo spettrometro passa al setaccio categorie sensibili di prodotti, come abbigliamento e accessori, articoli per l’ufficio e scuola, articoli per la casa, articoli per la preparazione e conservazione di alimenti e bevande, cosmetici e giocattoli, in grado di rilevare elementi altamente dannosi alla salute come bromo, cadmio, cromo, mercurio, piombo”, ha evidenziato l’assessore Manzato.

“Il controllo sul territorio, da parte delle Autorità competenti, di oggetti pericolosi per la salute, fino ad oggi si perfezionava prelevando gli oggetti sospetti e procedendo con l’analisi che avveniva in laboratorio – ha quindi ricordato Manzato – con conseguenti alte spese, tempi lunghi e inutile dispendio di risorse qualora il materiale testato fosse perfettamente idoneo e salubre.

Da qui la necessità di dotarsi di un apparecchio scientifico che riuscisse a dare in breve tempo, e direttamente sul luogo controllato, le informazioni preliminari sui materiali di composizione degli oggetti sospetti, necessarie a catalogare l’oggetto stesso come pericoloso o non pericoloso.

Nel rispetto della legge, l’accensione e l’utilizzo è possibile solo digitando una password e adoperandolo in una certa maniera.

Questo è necessario ai fini della sicurezza che è qui garantita a livelli molto alti. Un operatore non addetto non potrà utilizzare lo strumento, nemmeno inavvertitamente.

L’utilizzo errato viene inibito via software, in modo da evitare incidenti anche involontari. Il corretto utilizzo è assolutamente sicuro per l’operatore e l’ambiente vicino”.

Posizionando lo strumento a contatto sopra l’oggetto che si intende analizzare, viene attivato un debole fascio di raggi X che va a irradiare lo strato superficiale del campione in esame. Tale radiazione eccita la materia colpita che a sua volta emette una radiazione di fluorescenza caratteristica e specifica.

La Camera di Commercio di Venezia sarà l’ente designato a seguire il progetto pilota – ha concluso Manzato – autorizzata alla detenzione e all’utilizzo dello strumento, avendo adeguatamente formato e informato il personale coinvolto”.