Nota di Pao: La situazione descritta nell’articolo fa capire una volta di più quanto sarebbe comodo, sia per il cittadino, sia per le istituzioni, l’abolizione del bollo auto nella forma attuale; in alcuni paesi europei il versamento annuale è stato sostituito da un’addizionale sul carburante il che rende certo il pagamento e, nel contempo, è molto più equo in quanto chi circola di più, paga di più. Da un conto fatto da Quattroruote, in Italia l’addizionale potrebbe essere di 11 cent/litro che, detto così, sembra molto, ma ho fatto una verifica basandomi sul costo del bollo ed il consumo annuo di carburante ed ho constatato che non spenderei certo di più di quanto paghi adesso.
Detto questo, se questo bollo è da pagare, si paga, quindi ben vengano i controlli sui furbetti (la maggioranza) rispetto ai distratti. Quello che contesto è il fatto che su 2 milioni di “lettere bonarie”, la Regione Lombardia mi venga a dire che circa la metà dei cittadini ha dimostrato di aver pagato il bollo. La metà? Hanno rotto le scatole a circa 1.000.000 di persone che è stata costretta a perdere tempo per dimostrare l’avvenuto pagamento; senza contare che nel mare di bollette, ricevute, scontrini, ecc. che una famiglia normale deve conservare per anni ed anni, è facile perdere un piccolo tagliando relativo al bollo auto.
E’ assurdo che la Regione non riesca ad avere la certezza dell’avvenuto pagamento da parte di 1 milione di cittadini. Altro che contabilità creativa…vien da chiedersi come facciano a gestire i nostri soldi…
°°°
La maggior parte sono già arrivate. Le ultime stanno partendo in queste ore. Trecentomila cartelle esattoriali. Che chiedono conto di bolli auto non pagati tra gli anni 2000 e 2003. Centotrentamila cartelle riguardano soltanto Milano: in pratica, un cittadino su 10 riceverà un avviso di pagamento. Con richieste che vanno da 40 a oltre mille euro. E il rischio, se non si paga o non si riesce a dimostrare di aver già pagato, è di ritrovarsi con il fermo dell’auto. Un accertamento di massa che provoca la reazione dei consumatori: «Il condono è assolutamente necessario». Non con l’idea della sanatoria. Ma secondo il principio che «c’è troppo caos, il rischio di errori è altissimo».
Più di un miliardo di euro. È quanto ha incassato la Regione nel 2008 dalla riscossione di 8 milioni di bolli auto in tutta la Lombardia (nel 2007 l’incasso era stato di 914 milioni). La sola città di Milano, l’anno scorso, ha contribuito alle casse del Pirellone con quasi 420 milioni. Se le cose filano lisce per gli anni in corso, i problemi riguardano il passato.
La gestione dei bolli è passata infatti dall’Aci alla Regione nel 1999. In quel momento sono transitati ovviamente anche gli archivi: «Nella gestione dei bolli auto ci sono due enormi ‘buchi neri’ — attacca Marco Donzelli, presidente del Codacons —. Uno riguarda il passaggio di una mole enorme di dati alla Regione. Il secondo è l’inefficienza endemica nel meccanismo delle notifiche. È assurdo che un ente debba costringere i cittadini a conservare ricevute di pagamento per 6, 7, 8 anni. Non è da Paese civile».
Le cartelle esattoriali inviate da Equitalia in questi giorni riguardano proprio il quadriennio critico 2000-2003 (75 cartelle per ogni anno). La Regione spiega di aver fatto «una grande operazione di trasparenza e pulizia», inviando circa 2 milioni di «lettere bonarie» ai cittadini che non risultavano in regola con il bollo. Obiettivo: dare la possibilità di controllare, dimostrare di aver pagato o fare il versamento, il tutto per evitare la cartella esattoriale.
Bilancio di questa campagna: «Più di metà delle posizioni — spiegano dal Pirellone — è stata regolarizzata con il pagamento, un’altra parte è stata corretta una volta che il cittadino ha presentato la propria memoria difensiva e si è scoperta l’anomalia. Un piccolo gruppo di persone infine, circa l’uno per cento di chi aveva ricevuto l’avviso, non ha risposto. A quel punto è stato necessario l’invio della cartella esattoriale».
Nel 2008, attraverso il meccanismo degli avvisi, sono stati recuperati 168 milioni. C’è però un altro dato che descrive la difficoltà affrontate per la gestione delle banche dati: negli ultimi anni, negli archivi sono state corrette un milione e 400 mila posizioni (macchine rottamate, vendute, targhe sbagliate). Un milione di correzioni sono arrivate «d’ufficio », il resto su segnalazione dei cittadini.
I consumatori sono inferociti: «Si stanno scaricando sui cittadini tutte le inadempienze della burocrazia», continua Donzelli. Gli sportelli delle associazioni elencano centinaia di casi: un disabile (esente dal bollo) che per due anni consecutivi ha dovuto spiegare la propria posizione; cittadini che hanno dovuto rintracciare i documenti di auto che avevano rottamato anche sei o sette anni fa; altri che hanno dimostrato di essere in regola e l’anno dopo si sono ritrovati con un nuovo accertamento.
Giorni e giorni persi per rintracciare vecchi bollettini e ricevute, considerando che i tempi di prescrizione per i bolli sono di cinque anni. «Non si può chiedere a un cittadino un documento che non è tenuto a conservare », spiega Sandro Miano, dell’Assoconsumatori Italia. Che aggiunge una domanda provocatoria: «Non vogliamo proteggere i furbi e non siamo per il condono in generale. In questo caso però servirebbe. Se passa uno scudo fiscale per riportare in Italia enormi somme di denaro versando il 5 per cento, perché un semplice cittadino deve pagare più del doppio un bollo che forse ha già pagato?».
La Regione si difende attraverso una «capillare opera di prevenzione». Spiegando: «Gli avvisi inviati per gli anni 2002-2003 sono stati 2 milioni ». Come dire: chi voleva dimostrare di essere «innocente », ha avuto tempo e possibilità.
Fonte: www.corriere.it
I commenti sono chiusi.
Pingback: Milano, dall’oggi al domani, decidono il blocco totale dei veicoli inquinanti « Paoblog
Il lettore non specifica in da quale Regione scrive; supponiamo che sia lombardo, visto che il post parla per l’appunto della situazione in Lombardia.
Per esperienza diretta so che dapprima la Regione invia un avviso bonario e solo se non c’è nesuna risposta da parte del cittadino, si arriva al passo successivo ovvero ad Equitalia.
Per cui se non è stata data risposta al sollecito della Regione, poco da fare, temo… in ogni caso m’informo e se ho informazioni aggiuntive le posto in questo commento.
Avrei bisogno di aiuto per capire come devo comportarmi : HO ricevuto nei giorni scorsi una caretella esattoriale (EQUITALIA) per un bollo (superbollo) di una auto posseduta dal 1997 al 2000, mi viene contestato il non pagamento del bollo anno 2000, non posso dimostrare il pagamento,sulla lettera c e data notifica 23/09/2009. Non possono rivalersi degli ultimi 5 anni? grazie.
Può guardare qui > http://www.sicurauto.it/guide-utili/calcolo-bollo-auto-e-controllo-pagamenti.htm
oppure scrivere a Quattoruote > redazione@quattroruote.it
e cercare in questo Forum > http://www.sicurauto.it/forum/search.php?sid=151c48295aa973a577c0a9df233573ef
Non ho potuto radiare la macchina x mancanza dell’auto e targhe! Ho fatto denuncia dai carabinieri pensando di risolvere il problema, invece 1 mese fa ho ricevuto la cartella esattoriale con il pagamento del bollo!cosa posso fare! non ho ne la macchina,
tanto meno le targhe…chiedo cotesemente un aiuto!
distnti saluti
Giacomini Mario
Pingback: Incentivi rottamazione nel 2010 « Paoblog's Weblog
Dalla Guida al Bollo di Quattroruote:
La legge impone di conservare la ricevuta fino alla fine del terzo anno successivo a quello in cui è stato effettuato il versamento. Tuttavia è opportuno conservare le ricevute della tassa automobilistica per cinque anni.
In caso di furto o smarrimento della ricevuta: Dal 1° gennaio 1999, la competenza in materia di tasse automobilistiche è stata trasferita dal ministero delle Finanze alle Regioni.
Di conseguenza, per richiedere il duplicato della ricevuta di pagamento dei bolli pagati prima di questa data, occorre presentare domanda (a mano o per raccomandata) all’ufficio provinciale Aci, allegando ricevuta del versamento di 1,55 euro sul conto corrente postale 65138000 intestato a: Automobile Club d’Italia – Diritti fissi – via Marsala 8, Roma.
Per le tasse automobilistiche versate a partire dal 1° gennaio 1999, non esiste una procedura unificata a livello nazionale e per avere l’attestato di pagamento del bollo occorre rivolgersi all’ufficio tributi della Regione in cui risiedeva l’intestatario dell’auto all’epoca del versamento.
Non tutte le Regioni sono però organizzate per offrire questo servizio. In questi casi, l’unica salvezza sta nel ricordarsi in quale sportello e in quale data si effettuò il versamento e recarsi allo stesso sportello, dove, comunicando la data del pagamento e gli estremi del veicolo, si dovrebbe riuscitre a ottenere un duplicato della ricevuta.
°°°
Il problema, in ogni caso, è che spetta al cittadino dimostrare di aver pagato e non viceversa.
Cito un articolo interessante il meccanismo perverso: http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_settembre_30/bollo-auto-multe-consigli-ricorso-1601824789559.shtml
°°°
Per quanto mi riguarda, per l’auto mi sono fatto una cartellina con dentro tutto, dal catalogo preso in concessionaria al momento della decisione a tutti i documenti che seguono, dalle fatture dei tagliandi, alla lampadina sostituita al bollo. E negli ultimi anni, proprio per ovviare al rischio di una contestazione, pago il bollo tramite http://www.taxtel.it e con carta di credito. Mi accollo anche il supplemento per avere la ricevuta via posta ordinaria il che, unitamente all’estratto conto della carta di credito ed alla conferma del pagamento via e-mail, spero vivamente mi possa proteggere dalle cartelle pazze o avvis bonari che siano.
E’ tutto giusto quello che ho letto… ma per cortesia… dato che dopo 5 anni cade in prescizione… a me che è stato chiesto di dimostrare un bollo del 2000… a quale legge mi devo appellare per difendermi.. rispondendo a tono… grazie.
Attenzione: è un articolo che mischia la notarile cronaca delle opposte dichiarazioni, senza andare alla profondità del problema e, anzi, omettendolo.
°°°
Il punto è che la Regione ha fatto gestire il bollo all’Aci anche dal ’99 a tutto il 2007, di fatto rinunciando a fare una pulizia che altrove è stata fatta quando si è messo l’Aci alla porta. Non a caso, proprio nel 2007 avevano inviato avvisi bonari, proprio per pulirsi l’archivio in previsione di rilevarne la gestione direttamente.
°°°
Il rappresentante dei consumatori dovrebbe poi sapere che in quell’occasione è stata fatta una sanatoria mascherata (i politici lombardi non hanno mai voluto dire che fanno condoni).