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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

A proposito di razzismo…

Ricevo e pubblico.

Si accettano commenti, anche in contrasto con quanto scritto dalla lettrice, ma restando nei binari del giusto confronto, educato e civile.

°°°

Sarà che quando io ero più piccina il rispetto verso le persone adulte era dovuto, incondizionato.

Sarà che i miei genitori mi hanno inculcato un certo tipo di educazione (che tra l’altro per me è giusta).

Sarà che non mi sono ancora abituata a vedere in giro un sacco di visi di tutti i colori, ma di fatto sono sempre più perplessa e spaventata per tutto quello che vedo e sento a proposito di razzismo.

Un fatto abbastanza eclatante successomi ieri pomeriggio mi porta a riflettere su questo argomento: ho accompagnato mio figlio all’oratorio perché voleva incontrare i suoi amichetti per giocare a calcio, premetto che è un posto aperto a tutti dove non si fanno discriminazioni razziali ne religiose, si esige solamente la buona educazione ed il rispetto delle persone e delle cose… dovrebbe essere in ogni luogo…fin qui tutto ok.

Il campo di calcio era già impegnato da un gruppo di adolescenti che si stavano divertendo, e nel campetto di pallavolo c’erano tre ragazzini di colore poco più di 10 anni a testa che giocavano dicendo parolacce a iosa.

Il barista si è infastidito e li ha ripresi più volte chiedendogli di moderare il linguaggio e di smetterla di tirare la palla contro i vetri del locale, ma loro imperterriti hanno continuato con  il loro atteggiamento di sbruffoncelli ed hanno pure iniziato a sputare davanti alla porta, imitando il signore che li avevi ripresi e facendogli il verso con il balletto alla Michael Jackson con le mani tra le gambe e chiamandolo vecchio del caz...

Per un po’ son stata zitta, ma poi non ho resistito  mi sono incavolata pregandoli cortesemente di lasciare il campetto e di andarsene perché non erano molto graditi a causa del loro comportamento.

L’avessi mai fatto, hanno iniziato a dirmi parolacce facendo il segno della croce per prendermi in giro e tra i vari aggettivi che mi hanno appioppato c’è stato pure un sei una troia bianca di merda.

Ho tenuto a freno la mia impulsività perché non fossero stati minorenni si sarebbero meritati dei calci nel sedere, ma a fronte di situazioni del genere che io vivo spesso e volentieri con i ragazzini extracomunitari che frequentano l’oratorio credo che sia quasi dovuta diventare razzista!

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