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Il tortellino è la star delle paste ripiene. Peccato che quello confezionato sia spesso un’altra cosa: tre dei prodotti che abiamo testato contengono più pangrattato che prosciutto e formaggio. Ma le sorprese positive non mancano…
Quali ingredienti?
La ricetta ufficiale prevede che gli ingredienti da utilizzare per il ripieno debbano essere lombo di maiale, prosciutto crudo e mortadella di Bologna nelle stesse proporzioni, seguiti da formaggio, da parmigiano reggiano e da uova di gallina, oltre che da profumo di noce moscata. Sembra però che i produttori dei tortellini confezionati non l’abbiano in grande considerazione.
Infatti, abbiamo spesso trovato nel ripieno dei tortellini ingredienti meno nobili e più economici di quelli tradizionali, per esempio pangrattato, fibra vegetale, fiocchi di patate e farina. Sono usati per vari motivi: primo perché sono dei riempitivi estremamente economici, poi perché facilitano il processo di produzione e assorbono l’umidità del ripieno (evitando che la pasta diventi molle).
Il nobile involto e le miserie dell’industria
Ma anche quando gli ingredienti tradizionali ci sono, figurano in percentuali molto variabili: il prosciutto crudo, anima del piccolo fagottino di Bologna, va dal 2,5 al 33% . E se la mortadella si palesa solo in quattro prodotti su quattordici, il Parmigiano Reggiano è un desaparecido.
Va già bene quando è sostituito dal Grana Padano o è costretto a dividere il posto con quest’ultimo. In un caso è addirittura rimpiazzato da un vile “semilavorato caseario” (un prodotto composto da siero di latte e formaggi non meglio specificati).
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