Torna la Lambretta, stavolta è vero: dopo l’orribile e plasticosa “Pato” che veniva venduta nei supermarket ora anche gli indiani della SIL che la producono hanno capito che non si può prendere in giro (troppo) gli appassionati.
Così, grazie anche alle pressioni della Motom Electronic Group. l’azienda italiana che ha comprato i diritti di sfruttamento del marchio Lambretta ora questo storico modello torna alle origini.
“Finalmente – come ci ha spiegato anche Sandro Caparelli, ad della K2 OIL che distribuisce in esclusiva per l’Italia la Lambretta – un modello vero, con la carrozzeria tutta di metallo e che con un design credibile, molto vicino a quello del modello originale”.
Già un modello che ha fatto sognare gli italiani e ha accesso una meravigliosa rivalità con la Vespa, creando un dualismo alla Coppi-Bartali nell’allora nascente mondo della mobilità italiana.
Alla fine la Vespa ebbe la meglio, ma la Lambretta vinse in fatto si sportività: nel 1950, nata da poco, con Romolo Ferri alla guida, superò il muro dei 200 km/h stabilendo 53 record di velocità nelle diverse classi dalla 125 alla 250).
Certo, anche oggi occorre piegarsi alle necessarie economie di scale, così se il look è quello giusto, il motore è della taiwanese Sym (“comunque una garanzia di grande affidabilità”, spiegano alla K2 Oil), mentre la produzione anche avviene a Taiwan. Ma la Lambretta è abituata a
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