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Diritto d’autore online: buone notizie dall’Europa

leggo su Altroconsumo

Doveva essere il primo passo verso l’approvazione anche da parte dell’Europa del controverso Acta, l’accordo internazionale pensato per combattere la contraffazione e le violazioni di copyright in rete, ma diventato di fatto uno strumento che penalizza i diritti dei consumatori e le libertà fondamentali dei cittadini.

E invece in ben tre diverse commissioni del Parlamento Europeo il provvedimento è stato bocciato, e ora (fortunatamente) l’accordo rischia seriamente di essere rigettato definitivamente dalla UE.

Il trattato Acta infatti mette in serio rischio il diritto alla privacy richiedendo in sostanza ai providers di controllare i comportamenti online degli utenti e di rivelare i loro dati personali al di fuori di un procedimento giudiziario e sulla base di una semplice accusa di violazione senza necessità di prove consistenti. 

Acta pone anche in discussione il diritto al giusto processo, un diritto fondamentale sancito dalla Carta Europea dei Diritti Fondamentali, chiaramente riaffermato nella recente revisione del Pacchetto Telecom.

Per questa ragione, nei giorni scorsi avevamo indirizzato ai parlamentari italiani che siedono in queste tre Commissioni una lettera con la quale esprimevamo il nostro dissenso rispetto ad Acta e chiedevamo loro di respingere tale accordo internazionale che mira a rafforzare la tutela dei diritti di proprietà intellettuale a discapito dei diritti dei consumatori e delle libertà fondamentali dei cittadini

Se approvato il Trattato Acta aprirebbe la strada a possibili abusi da parte dei titolari dei diritti: chi detiene i diritti, infatti, avrebbe facoltà di chiedere la rimozione immediata di contenuti online che ritiene violino i diritti stessi, senza dover fornire una prova efficace e sostanziale dell’avvenuta violazione. Infine, i criteri stabiliti dall’Acta per la quantificazione del risarcimento dei danni non coincidono con il criterio di appropriatezza del danno all’effettivo pregiudizio sofferto.

Acta rischia in sostanza di erodere ogni eventuale residuo sostegno nel sentire comune ai diritti della proprietà intellettuale, mentre le sproporzionate misure repressive comportano il rischio di limitare l’accesso dei consumatori all’informazione e alla conoscenza senza portare alcun beneficio tangibile ad artisti e creatori di opere protette.

Un prossimo passaggio importante è previsto con il voto presso la Commissione sul Commercio Internazionale, previsto il 21 giugno, mentre il voto definitivo presso il Parlamento Europeo in sessione plenaria, dovrebbe tenersi entro luglio. Per come si sono messe le cose oggi, le probabilità che il Trattato Acta ha di essere approvato sono ormai fortunatamente molto scarse.

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