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Conto base: in banca è introvabile

leggendo l’inchiesta di Altroconsumo vien da dire che, al solito, si emanano leggi e norme che sulla carta tutelano i consumatori ed i soggetti più deboli, ma che poi la realtà dei fatti è ben diversa; succede con i termini di pagamento per le aziende e succede, in questo caso, con il cosiddetto Conto base che  è stato introdotto (per legge!) nel corso del 2012  e dovrebbe essere destinato ai cittadini economicamente svantaggiati.

ma come racconta Altroconsumo nella sua video-inchiesta le cose sono ben diverse:

Il conto base ad oggi è un conto fantasma, che non solo le banche non propongono ai potenziali nuovi clienti, ma che fanno pagare  troppo vista la sua natura e il fatto che è privo di rischio di credito. Basta dare un’occhiata alla tabella con i costi dei principali istituti (così come riportati nei foglietti informativi) per rendersene conto: si arriva a 72 e 90 euro all’anno.

Nei panni di una precaria con un lavoro a termine da 1.000 euro al mese e un affitto di 300 siamo andati in quattro banche di Roma e Milano a chiedere un conto corrente che ci costasse il meno possibile. Anche perché avevamo poche e semplici esigenze: una carta bancomat, pagare l’affitto con bonifico una volta al mese e far domiciliare le bollette. Niente libretto degli assegni, carta di credito, né deposito titoli. Del resto, con  quello stipendio non ci sono molti soldi da spendere e tantomeno da investire.

Nessuna delle banche ha proposto il conto base che per legge da quasi un anno tutte le banche devono avere tra i conti offerti al pubblico. Tutte mi hanno offerto un conto meno conveniente per me, ma più remunerativo per la banca.

Dal primo giugno 2012 per legge, le banche devono offrire il conto base a pensionati (con rendita massima fino a 1.500 euro al mese) e ai cittadini economicamente svantaggiati, ma anche ai comuni risparmiatori che vogliono spendere un po’ meno per il conto corrente.

È un conto con canone unico, comprensivo di tutte le spese senza altri costi per le operazioni. Consente di fare un numero limitato di operazioni, non prevede il libretto degli assegni, la carta di credito e il deposito titoli, ma il bancomat con prelievi a costo zero in tutte le banche. Non dà la possibilità di andare in rosso e non  dà interessi sulle somme depositate.

Se allo sportello viene ignorato, sui siti delle banche c’è, grazie all’obbligo di legge, ma non certo in evidenza come ha chiesto Bankitalia, quando le ha richiamate nell’agosto scorso. Anzi, per trovarlo bisogna fare una caccia al tesoro, perché spesso compare tra i conti correnti ben nascosto nei documenti di trasparenza.

Siamo lontani dallo spirito della legge,  che è di far entrare nei circuiti finanziari anche chi fino a oggi non riteneva opportuno avere un conto in banca considerandolo troppo costoso.

 

Un commento su “Conto base: in banca è introvabile

  1. Salvatore Sotgiu
    18 aprile 2013

    Buon giorno a tutti
    Forse tiro acqua al mio mulino ma vorrei ricordare che Banca Fideuram mette a disposizione c/c a zero costi e zero tasso, non è forse l’ottimale ma si avvicina molto.

I commenti sono chiusi.

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