Le aliquote ridotte (al 4% e al 10%) al momento non vengono toccate al rialzo, come invece era stato paventato qualche tempo fa
Se un caffè al bar costerà sempre uguale (quindi se qualcuno approfitta per aumentarlo non è certo colpa dell’Iva), una confezione di caffè al supermercato, invece, potebbe costare circa di 2 centesimi di euro in più.
Stesso impatto anche per una bottiglia di Coca Cola (sempre del supermercato), mentre su una bottiglia di vino da 3 euro il rincaro non supera i 3 centesimi.
Bisogna pensare a un prodotto costoso come l’iPhone 5 (a prezzo pieno) per raggiungere a fatica i 5 euro, mentre per una lavatrice da 1.200 giri l’aumento si aggira sui circa 3,50 euro.
Aumenti di altra entità o arrotondamenti eccessivi sono decisamente ingiustificati. Se li vedete sugli scaffali, meglio cambiare negozio.
Vale la pena ricordare che tutti i prodotti alimentari (verdure, ortaggi, legumi, latte latticini e derivati, carni) non sono soggetti agli aumenti previsti nella manovra.
Anche i giornali, le prestazioni sanitarie, cinema e spettacoli in genere, i taxi e i libri hanno aliquote ferme al 4 e al 10% oppure sono esenti da Iva.
Nessuna brutta sorpresa neanche in bolletta: energia elettrica e gas per riscaldamento rimarranno con l’aliquota agevolata al 10%
Nota di Paoblog: Ci sono poi aziende che hanno deciso di assorbire l’aumento dell’Iva. Nello specifico so che lo faranno Ikea – Esselunga – Spedire Web
Se ti interessa quello che leggi sul Blog, puoi iscriverti al Gruppo su Facebook: Paoblog & i suoi Bloggers oppure seguire i post su Twitter: @Paoblog
Fonte: Altroconsumo