“La consapevolezza è l’unica arma che i consumatori hanno contro gli attacchi alla loro privacy, sia che provengano da call center molesti, da sistemi di profilazione aggressivi o dalle insidie del web”.
E’ quanto dichiara Massimiliano Dona Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, in occasione della Giornata europea per la protezione dei dati personali.
“In un momento in cui la crisi ha reso le aziende più aggressive nella loro comunicazione e il web ha rivoluzionato il concetto di privacy -aggiunge Dona (segui @massidona su Twitter)- è importante che i consumatori sappiano riconoscere le insidie di chi mira a trasformare in dati sensibili qualsiasi momento delle nostre esistenze. Senza contare che è doveroso ridiscutere alcuni aspetti della tutela della privacy, tenendo conto della dinamicità del mercato, che rende obsolete molte norme che fino a poco tempo fa potevano risultare adeguate”.
“Sentiamo spesso parlare di phishing -aggiunge il Segretario generale- ed ormai anche i consumatori meno tecnologici sanno di cosa si tratta e hanno imparato a difendersi, anche se la fantasia dei truffatori è più veloce di qualsiasi provvedimento di contrasto.
(N.d.P.: circa la consapevolezza degli utenti meno tecnologici ed alla loro capacità di difesa, ho i miei dubbi, infatti le vittime sono in aumento.)
E così, in questi giorni, il fenomeno ha coinvolto l’azienda Carrefour, ma a farne le spese (è il caso di dirlo) sono stati soprattutto i consumatori che hanno cominciato a ricevere comunicazioni riguardanti una carta per acquisti alimentari: naturalmente la richiesta di denaro era una vera e propria truffa e l’azienda si è subito attivata per spiegare che non aveva lanciato alcuna campagna promozionale.
Il fatto però lascia i consumatori nella sfiducia verso le norme e le istituzioni preposte a garantire la privacy, ma anche verso le imprese“.
“E’ soprattutto Internet -conclude l’avvocato Dona- il settore in cui è auspicabile migliore coordinamento tra istituzioni e aziende per la protezione dei dati personali e l’impegno a sensibilizzare i cittadini ai diritti legati alla tutela della riservatezza, della dignità della persona e delle libertà fondamentali.
Finché non saranno garantite le adeguate tutele non potremo certamente parlare di reale progresso: offrire, ad esempio, la possibilità di pagare online con il telefonino o il tablet è un’opportunità soltanto se si garantisce la sicurezza dei pagamenti e la riservatezza dei propri dati; altrimenti si rivela soltanto l’ennesimo attacco al portafoglio e alla privacy dei consumatori”.
12 maggio 2014 – a Mi Manda Rai 3 si è parlato delle telefonate indesiderate e del fatto che nonostante i tanti strumenti normativi a disposizione dei consumatori, spesso i cittadini continuano ad essere presi d’assalto dagli operatori di vari Call Center, che propongono le offerte più disparate.
Come difendersi dalle chiamate in cui cercano di vendere prodotti o servizi a tutte le ore del giorno?
Presente in studio Maurizio Pellegrini dell’inutile Registro delle Opposizioni.
gGli addetti ai lavori sembrano dimenticarsi che le regole ci sono, certo, ma sono puntulmente violate non solo da “una parte delle aziende” come afferma Umberto Costamagna, presidente Assocontact.
Ridicolo anche il consiglio di chiedere all’azienda di essere cancellati, dato che chi ti chiama (come ha precisato un ex operatore) non cita il nome dell’agenzia, ma quello del cliente finale.
C’è poi da chiedersi se l’Assocontact (così come l’Autorità) ci è o ci fà…
Un esempio tipico, che ho citato nel 2009 è quello di Mauro Paissan, allora componente del Garante della Privacy: “Il Paissan dice che si può richiedere la cancellazione dei propri dati, così come ha ripetuto a Striscia la Notizia, la scorsa settimana, il Presidente di un’associazione dei consumatori.”
Chiedere a chi?
A prescindere che nel 95% dei casi ti chiamano con numero privato, resta il fatto che quando chiedi infatti di parlare con un responsabile, per capire come e perchè abbiano il tuo nominativo, in genere chiudono la comunicazione oppure, con ulteriore presa in giro, ti mettono in attesa e dopo qualche minuto la “linea cade”.
Enello specifico, alla faccia dei regolamenti dell’Assocontact, ecco l’agenzia che forma gli operatori e l’istruttrice che ribadisce il concetto: “menefreghismo nei confronti di chi ti dice che non vuole più essere richiamato”.