in sintesi un articolo che leggo su Altroconsumo
Limiterebbero la concorrenza tra gli albergatori, impedendogli di praticare prezzi più vantaggiosi per la clientela.
È questa l’ipotesi per cui l’Antitrust ha deciso di aprire un’istruttoria nei confronti dei due colossi delle prenotazioni online di alberghi e viaggi: Booking ed Expedia.
Adesso, però, dopo l’avvio del procedimento, Booking ha comunicato il proprio impegno a rivedere le sue condizioni.
In seguito all’istruttoria avviata, Booking ha comunicato il suo impegno a modificare la clausola che impone la parità di prezzo rispetto alle tariffe che gli alberghi propongono tramite le altre agenzie di viaggio online, mantenendola esclusivamente per i prezzi e le condizioni pubblicamente offerti dagli hotel attraverso i propri canali di vendita diretta, sia online che offline.
Per capire se è davvero così, nel nostro test abbiamo provato a prenotare in 40 alberghi, metà a Roma e metà a Milano, tramite Booking ed Expedia, per poi confrontare i prezzi con le tariffe offerte sui siti degli stessi hotel, quando disponibili.
Le tariffe sono spesso allineate (in più di un quarto dei casi), quindi gli indizi per ipotizzare un cartello imposto dai due colossi turistici ci sono.
Ma c’è una buona fetta di casi in cui prenotare attraverso il sito dell’albergo costa meno, segno che non tutti gli albergatori si fanno spaventare dalle sanzioni imposte.