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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Trasferire il conto corrente sarà più semplice

Tra il 2008 ed il 2010 abbiamo cambiato banca sia a livello familiare che aziendale e per quel che mi riguarda ho già raccontato della mia soddisfazione per la nuova banca in questo post, integrato poi da un altro post nel quale segnalo un problema correlato, che in ogni caso non vuole essere motivo di dissuasione dal cambiare.

Altroconsumo nel suo articolo sottoline ail fatto che il trasferimento del conto titoli è escluso dalla nuova normativa (perchè poi?); da parte mia vi suggerisco anche di prestare attenzione a quelle polizze assicurative multirischi, spesso con un premio di 10-20 € delle quali neanche ci ricordiamo, ma che devono essere revocate a parte.

Mi è capitato con una banca, anni fa, di chiudere il conto e di trovarmi vincolato a pagare una di queste polizze per un’altro anno.

Quando apri il c/c te le offrono come parte integrante di un pacchetto, ma poi se chiudi il conto, oplà, magia, queste polizze si svincolano da sole dal pacchetto. Furbi, eh?

Sempre che tu sappia di essere assicurato 😉 Vedi: Sei assicurato e forse non lo sai

Vero anche che una banca resta una banca, per cui alla fine dei giochi, non è che mi regalino i soldi necessari all’attività lavorativa ed è sempre necessario tenere gli occhi aperti, anche perchè non sempre il personale è all’altezza.

Vero, come spiega Vincenzo Imperatore che la direzione pressa i dipendenti per raggiungere determinati obiettivi* > Fissati gli obiettivi del nuovo anno dagli istituti di credito. Ma occhio alle offerte. ma vero anche che c’è chi è più capace ed attento di altri.

( Nuova sentenza su MPS per “4You”. Condannata a restituire a due sottoscrittori l’intero importo investito oppure Intesa Sanpaolo: vinta la class action. Le commissioni devono tornare ai correntisti, ma…)

Come sottolinea Altroconsumo nell’articolo qua sotto, spesso le banche si dimenticano i loro obblighi,e sono maestre nel far rientrare dalla finestra quello che era uscito dalla porta; vedi ad esempio le commissioni di massimo scoperto.

Resta il fatto che sono sufficienti meno pigrizia ed un filo di pazienza e via andare; d’altro canto sono le banche ad avere bisogno di noi ovvero dei nostri soldi in deposito, visto che le loro offrono l’ombrello solo quando non piove 😉

Sempre nell’ottica di un boicottaggio fatto con giudizio e perseveranza, immaginiamo di abbandonare in massa una banca per l’altra… secondo voi non ci sarebbero conseguenze?

Articolo correlato: Tempi lunghi per chiudere il c/c: l’Antitrust contro Intesa e Barclays

Pubblico un articolo di Altroconsumo – Potrebbe interessarti anche questo libro: Soldi rubati

euro

Conti di pagamento trasferiti in un massimo di 15 giorni e nessuna spesa in caso di chiusura. Sono queste le ultime novità in fatto di conti correnti, che saranno introdotte dal decreto legge appena approvato dal Consiglio dei ministri dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Oltre alla norma che prevede la trasformazione delle banche popolari in Spa (che riguarderà Ubi Banca, Creval, Banco Popolare, Credito Valtellinese, Etruria, Veneto banca, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, BPM, Popolare di Sondrio, Popolare di Vicenza, Popolare di Bari), infatti, sono in arrivo ulteriori novità. Vediamo quali sono.

Viene semplificata la procedura sulla portabilità dei conti correnti. In pratica i conti saranno trasferiti con procedura interbancaria (la nuova banca recupera le informazioni dalla vecchia) in un massimo di 15 giorni.

Sarà possibile, in caso di tempi più lunghi, richiedere un risarcimento pari all’1% del saldo per ogni mese o frazione di ritardo.

La sanzione viene quindi applicata in maniera proporzionale alla giacenza e, in alcuni casi, rischia di essere ridicola.

Per questo motivo sarebbe stata meglio una sanzione fissa. Per fare un esempio, per un ritardo di 30 giorni su una giacenza di 1.000 euro, la sanzione sarebbe di appena 10 euro.

Un aspetto che non ci convince è che da questa misura sono esclusi i depositi di titoli. I conti correnti con collegato un deposito titoli, perciò, non avranno nessuna velocizzazione delle procedure.

Considerando i tempi lunghissimi che spesso devono sopportare, come abbiamo anche documentato nella nostra recente inchiesta.

Ribadendo quanto già presente nel Testo unico bancario, il decreto legge afferma che il cliente non deve sostenere alcuna spesa di chiusura del conto.

È anche vero che, come è già successo per il Conto corrente postale, Barclays e Intesa, spesso le banche si dimenticano di questi principi.

Dal momento che non è ancora disponibile, ancora non si sa quando le novità introdotte dal decreto entreranno in vigore. Vi terremo informati sugli sviluppi futuri.

Dal canto nostro possiamo dire che fissare un tempo massimo per la chiusura di un conto corrente è sicuramente un passo decisivo verso una maggiore concorrenza del mercato, impossibile da ottenere senza una maggiore mobilità dei correntisti italiani.

Dall’ultima indagine sui conti correnti di Banca d’Italia si evidenzia, ancora una volta, come la fedeltà non paga.

I conti aperti da almeno 10 anni costano, in media, 96,4 euro: 14,6 euro in più rispetto al costo medio (di 81,9 euro) e ben 40 euro in più dei conti aperti da un anno.

Velocizzare la chiusura del conto corrente potrebbe convincere i correntisti a cambiare banca e risparmiare.

Se stai cercando qual è il conto più conveniente, dai un’occhiata al nostro servizio online: Confronta i conti correnti

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