un articolo che leggo su Altroconsumo
I principali operatori di telefonia mobile non perdono occasione per mostrare la loro totale assenza di trasparenza.
L’ultima trovata è stata quella di mantenere attivi i servizi di reperibilità come “Lo sai”, “Chiamami ora” e “Recall” sulle sim vendute prima del 14 giugno 2014, imponendo così ai consumatori i servizi (a pagamento) a loro insaputa.
A rincarare la dose è stata Vodafone che ha utilizzato moduli con i quali acquisiva implicitamente il consenso del cliente a sostenere i costi supplementari per i servizi di reperibilità dove veniva specificato “La firma conferma l’accettazione dell’attivazione dei servizi di segreteria telefonica, connessione dati chiamami e Recall. Il Cliente potrà richiedere la disattivazione dei servizi indicati anche presso il rivenditore all’atto dell’attivazione della SIM”.
Il call center 190, inoltre, non dava informazioni sulla disattivazione del servizio e incoraggiava l’utente a mantenere attivi i servizi di reperibilità. Comportamenti che sono costati a Vodafone una sanzione maggiore, pari a 150 mila euro.
A Wind è stata imposta una multa di 250 mila euro per pratica commerciale aggressiva.
Dall’aprile 2014 l’operatore ha infatti attivato unilateralmente un servizio a pagamento chiamato “Service card” con il quale si fornisce all’utente la possibilità di attivare una nuova opzione risparmiando il 50% del costo di attivazione.
La stessa Wind, inoltre, è stata sanzionata anche perché non ha previsto per i suoi abbonati l’acquisizione del consenso espresso sul costo supplementare per il servizio di distribuzione degli elenchi telefonici.
Vodafone e Telecom, invece, si impegnano a informare il consumatore (tramite il sito o le fatture) della possibilità di rinunciare alla fornitura degli elenchi telefonici.