Alcuni mesi fa ho pubblicato il post Prezzo del latte in Lombardia: saltano le trattative dove erano spiegate le dinamiche che costringono gli allevatori ad accettare per il latte un prezzo capestro, imposto dalle potenti centrali di acquisto.
Come confermava una ricerca del Pirellone produrre un litro di latte in Lombardia costa in media 50 centesimi, eppure ecco che gli acquirenti volevano imporre un prezzo di 37 cent/litro, prezzo comunque superiore a quello francese.
Condizioni queste che in Spagna e Francia hanno portato alla multa di cui potete leggere in calce.
Tuttavia mi chiedo come mai…
l’Antitrust spagnola abbia osservato come queste condotte illegali abbiano prodotto effetti negativi rendendo vani i tentativi degli allevatori di sottrarsi alle condizioni capestro di un’azienda acquirente, passando a una sua concorrente
ed invece l’Antitrust italiana non si sia fatta sentire, tanto più che fra le aziende multate c’è proprio la Lactalis (proprietaria tra gli altri dei marchi Galbani, Parmalat ed Invernizzi) già protagonista nel post citato in apertura.
Oggi leggo in questo articolo de Il Fatto Alimentare che:
Le autorità Antitrust di Spagna e Francia hanno inflitto multe pari a 88,2 e 192,7 milioni di euro a diciotto compagnie che operano nel settore dell’approvvigionamento e della trasformazione del latte.
Le compagnie sono state giudicate colpevoli di aver costituito cartelli illegali, per concordare la ripartizione del mercato e il prezzo del latte da pagare agli allevatori…
Senza dimenticare che più abbassi il prezzo alla fonte e più si abbasserà la qualità del prodotto …
d’altro canto quello delle imposizioni di prezzi assurdi è storia comune in tutti i settori, compreso il mio, come raccontavo in questo post: Listino bloccato per 12 mesi, sconto 10%, varie ed eventuali. E poi? Ti lavo anche la macchina?