leggo in questo articolo de Il Fatto Alimentare della censura di una pubblicità (vedi foto) de Il Galletto di Barletta in quanto: viola la dignità della persona perché “offende la donna, accostata e assimilata alla merce pubblicizzata”.
Certo che la percezione della dignità femminile è ondivaga; tempo fa ho segnalato una pubblicità allo IAP, ma pur condividendo i motivi della segnalazione,la stessa era stata giudicata al di fuori delle loro competenze.
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In ogni caso se certe pubblicità esistono non è solo perchè c’è chi le “pensa” (diciamo così) e le aziende le approvano, ma alla fine dei giochi probabilmente la volgarità paga, visto l’insistenza di certi a far passare il loro messaggio pubblicitario solo e sempre in un modo.
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E se come Persona queste pubblicità mi disturbano, come Consumatore mi fanno arrabbiare, perchè attestano che i pubblicitari (e le aziende) ci percepiscono (a ragione?) come dei fessi ai quali basta far vedere una donna seminuda o ammiccante per attirarci verso il prodotto.
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Meglio che sto’ zitta