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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Cambiare conto corrente in tempi rapidi? Ancora un miraggio…

lenteun articolo che leggo su Altroconsumo

Banche e Poste hanno avuto tre mesi di tempo per adeguarsi alle nuove norme, che prevedono una procedura rapida per cambiare banca, da concludersi obbligatoriamente entro 12 giorni lavorativi.

Ma sono davvero pronte? La risposta è no.

Dal 6 al 10 luglio abbiamo visitato 10 agenzie e due uffici postali di Milano, Roma e Napoli. Avevamo un conto corrente e volevamo trasferirlo.

L’obiettivo era verificare se le nuove norme fossero conosciute e dunque se effettivamente c’è la possibilità di trasferire il proprio conto in soli 12 giorni lavorativi.

Di fatto, abbiamo trovato solo 3 agenzie (appena l’8% delle agenzie visitate)  in cui il famoso modulo di autorizzazione era presente: un ufficio postale di Napoli e due agenzie bancarie di Intesa San Paolo (una a Napoli e l’altra a Roma).

Nel resto delle agenzie non sapevano cosa fosse il modulo o non era ancora disponibile.

Sono state date anche comunicazioni fuorvianti, per esempio sulla tempistica massima per il trasferimento. È stato detto che i tempi dipendono dalla vecchia banca o dal tempo che impiegano i gestori per trasferire gli addebiti sul conto delle bollette: niente di più falso.

La legge afferma che la nuova banca esegue il trasferimento entro 12 gg lavorativi e che, comunque, nei sei mesi successivi, le due banche comunicano fra di loro per eventuali servizi di addebito o di accredito (dunque le bollette non possono risultare impagate).

E poi con l’addebito Sepa basta comunicare al gestore il nuovo Iban per effettuare il cambio di conto.

La legge dunque stenta a decollare.

In tutti i casi gli operatori, nel corso della nostra inchiesta, hanno  parlato delle nuove regole solo se sollecitati e comunque è emerso chiaramente che, nella maggior parte dei casi, non sono ancora preparati in maniera adeguata.

La procedura che viene comunicata al cliente è quella di chiusura del vecchio conto, apertura del nuovo e quindi trasferimento dei rapporti.

In pratica quello che è accaduto finora, senza tenere conto delle nuove norme che invece prevedono che sia la nuova banca a mettersi in contatto con la vecchia per il trasferimento dei servizi di pagamento e quindi del saldo.

Manca ancora il decreto del Ministero delle Finanze che prevede un indennizzo al cliente in caso di ritardi e questo di certo non facilita la rapida attuazione della norma.

Abbiamo chiesto al Ministero di non far cadere nel vuoto la regolamentazione di questa nuova norma.

Nel frattempo se il cliente dovesse subire ritardi nella chiusura del conto vige comunque il principio della tempistica massima prevista dalla legge e se si sono subiti dei costi per i ritardi è possibile chiederne il rimborso con reclamo alla banca.

Quindi, se non arriva una risposta soddisfacente entro 30 giorni dal ricevimento, con ricorso all’Arbitro bancario e finanziario.

un paio di letture consigliate:

Un libro: Io so e ho le prove. Così le banche imbrogliano il correntista

Un libro: La rivolta del correntista. Come difendersi dalle banche e non farsi fregare

 

 

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