Sei appassionato di musica tanto da non poterne fare a meno o l’ascolti sporadicamente?
Spotify, YouTube, Deezer, Google Play Music, Napster, sono solo alcune delle app di musica in streaming più famose in circolazione da qualche anno a questa parte.
Per chi non le conoscesse, si tratta di app che che in cambio di un abbonamento mensile consentono di ascoltare l’intero catalogo musicale a disposizione senza limiti di tempo, direttamente sul proprio pc o smartphone.
L’uso di queste app da cellulare comporta un considerevole consumo di dati, al punto tale che di fatto sono inutilizzabili per ascoltare musica tramite rete dati cellulare.
(Nota di Paoblog: visto che si parla di consumo dati, leggi anche > Un lettore segnala un consumo anomalo di dati su una Sim Tim…)
Se utilizzi questi servizi di musica in streaming con il cellulare quindi assicurati di essere collegato tramite wifi per salvare la tua musica, ma se la ascolti mentre siete in giro, appoggiandoti alla rete cellulare, potresti ritrovare il tuo monte dati mensile esaurito.
Per guidarti nella scelta della app più giusta per te, abbiamo testato le otto piattaforme di musica in streaming più popolari e le abbiamo provate su differenti dispositivi.
Spotify è l’unico servizio ad avere una sua versione su tutte queste piattaforme; gli altri presentano qualche buco qua e là: Apple Music, ad esempio, non ha una versione fruibile tramite browser, mentre sono ben quattro i servizi a non avere un’app per Windows Phone.
Consulta le schede per sapere caratteristiche principali e costi dei servizi valutati.
Nel complesso, la qualità audio non è mai un problema, a eccezione di YouTube, che risulta parzialmente più bassa.
lettura integrale dell’articolo qui: Musica in streaming: come scegliere l’app giusta – Altroconsumo