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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

A scrivere “urgente” ci si mette 1 secondo, ma in 1 ora ci sono sempre 60 minuti…

pensieri paroleHo scritto più volte dei vari significati che assume il termine Urgente e le variabili sono molte, tranne una ovvero se hai Urgenza devi essere altrettanto veloce a prendere le decisioni.

Andando al sodo ecco che la scorsa settimana un cliente chiede un totale di 16.000 pezzi, suddivisi tra 3 articoli, di cui 7000 entro il 20 luglio.

Gli dico subito che non è fattibile, per cui mi chiedono di offrire la mia miglior consegna.

Detto, fatto.

I 7000 pezzi urgenti entro luglio e saldo ad inizi settembre. Chiamano dal magazzino per dire che faranno l’ordine, ma  la persona dell’Ufficio acquisti rientra lunedì, per cui bisogna aspettare.

Ed intanto si perde 1 giorno…

Lunedì pomeriggio arriva l’ordine ed ovviamente è stato indicato un termine di consegna che fa riferimento alle loro necessità, ma non a  quello che ho detto io.

Parte una nuova mail per spiegare, tra le altre cose, quello che in realtà era già stato detto sull’offerta:

ho compreso benissimo la vs. urgenza, ma nella mia valutazione dei tempi di consegna ho dovuto tenere conto che anche se è fattibile infilare la vs. produzione in mezzo ad altre già programmate, non posso però darvi la massima precedenza a discapito di chi ha ordinato con parecchie settimane di anticipo per avere la certezza di avere poi una consegna nei tempi prefissati.

Rispondono che hanno capito il problema e che chiameranno all’indomani.

Se hai capito, che mi chiami a fare il giorno dopo?

1 altro giorno perso…

Questa mattina rispondo alla mail facendo notare che:

resta il fatto che il tempo tecnico di produzione è preciso ed 1 ora è sempre di 60 minuti, anche se il cliente finale ha urgenza …

è ovvio che a me fa piacere acquisire un ordine, tanto più se pagato al ritiro, ma essendo abituato alla massima trasparenza, non posso dire che consegnerò al 20 luglio, sapendo benissimo che non riuscirò a farlo.

ieri dopo averle scritto, per scrupolo mi sono rimesso “a tavolino” per verificare i tempi minimi per produrre 7000 pezzi e sono necessari almeno 10 giorni lavorativi ovvero si arriva intorno al 25 luglio  per cui la mia ipotesi iniziale che prevede una consegna del lotto urgente “entro luglio” è corretta…

e finalmente arriva la conferma dell’ordine, con indicato il giusto termine di consegna.

Sembra poco, ma sono stati persi quasi 3 giorni lavorativi. A che pro?

E questo modo di agire, alla fine dei giochi, comporta costi maggiori che, passaggio dopo passaggio aumentano, ed alla fine si scaricheranno sull’ultimo anello della catena che in genere coincidono con il consumatore finale.

E sistematicamente il lavoro che avrebbe potuto essere pianificato al meglio, diventa sempre urgente, e poi capita con quel cliente che ha chiesto la consegna per il 18 luglio, poi anticipata per il 5 luglio (ieri) e poi nonostante l’avviso del 28 giugno, ancora non ha pagato ed il materiale resta qui.

E’ sempre piacevole darsi da fare per soddisfare le richieste di clienti che poi scivolano su un bonifico che, peraltro, sapevano benissimo di dover fare, sennò non si chiamerebbe Bonifico ad avviso merce pronta.

Eppure… lavorare bene non sarebbe così difficile…

 

 

4 commenti su “A scrivere “urgente” ci si mette 1 secondo, ma in 1 ora ci sono sempre 60 minuti…

  1. paoblog
    8 luglio 2016

    ad esempio oggi un cliente chiede il prezzo epr un articolo che viene prodotto su richiesta ovvero ecco che devo chiedergli: Quantità, qualità, diametro ed altezza….

    e dopo 10 minuti me li dice …

    troppo difficile immaginare che se il pezzo lo devo fare secondo tue specifiche, forse me le devi anche comunicare?

  2. £@
    7 luglio 2016

    Ed oggi, della seria “non farsi mancare niente” è arrivata la nuova macchinetta del caffè… e indovina un po’.. il collega che si è occupato di “tutto” ha chiesto la prima mezza giornata di permesso.

    Così ho chiamato il capo, ma nemmeno lui sapeva come a dove andava messa.
    Il tecnico installatore si è poi dovuto arrangiare con cavi e tubi “volanti”.

    Poi il colmo è stato al ritorno del collega (alle 12.30).. che e nè uscito con “visto nessun problema se me ne occupo io”…. ed io…ma vai a casa va !!

    P.S. il collega era in ferie dall’inizio del turno fino alle 12.30. Ed il mio “vai a casa” è da intendere come… “torna da dove sei arrivato”.

  3. paoblog
    6 luglio 2016

    vedi bene, però, che se il primo anello della catena fa il suo lavoro per bene, è molto più facile che le cose scorrano in relax…

    e per il primo intendo, nel tuo caso, chi “lascia detto di…”

  4. £@
    6 luglio 2016

    Il problama caro PaoBlog è un altro.. io per lavoro spesso faccio proprio la tua controparte… sai l’Azienda è piccola e oltre al Camion uso anche il computer…(intendo quello che ti manda email, telefonate e messaggi inconcludenti o perditempo per un semplie ordine di materiale).

    E mi trovo spesso nella situazione di dover fare un ordine di materiale per il quale non so nulla, tranne quanto mi hanno detto/ lasciato scritto. E pertanto se il fornitore (tu in questo caso) mi da una risposta diversa da quella prevista (ovvero il SI lo facciamo come richiesto senza se e senza ma, nei tempi decisi da VOI) io a mia volta devo comunicarlo a chi non c’è ed ha lasciato a me il compito di ordinare, senza informazioni.
    Il problema è che chi lascia da fare, spesso si dimentica che se lo lasci da fare vorrà dire che non puoi occupartene tu e forse è il caso di lasciare anche tutte le informazioni necessarie senza che ci sia bisogno di interpellarti. (o almeno così è qui da me).

    Vedi…. ma intanto sulla mia scrivania resta l’appunto del collega con su scritto “ordinare urgente” senza però che io possa decidere, perchè non mi ha detto a chi/cosa servono questi materiali da odinare così da poter capire da solo se la consegna entro la fine di Luglio possa andar bene o no.

    Ciao.

I commenti sono chiusi.