Quella di Trony è solo l’ultima in ordine di tempo, ma la chiusura di grossi gruppi commerciali ormai non è più un’ipotesi così remota.
Dopo il fallimento del gruppo DPS, uno dei soci di Grossisti Riuniti Elettrodomestici che possiede la nota catena di elettrodomestici, sono 43 i punti vendita Trony ad aver chiuso i battenti.
Come comportarsi in situazioni come queste? Quali sono i nostri diritti se, a fronte di un acquisto, non riceviamo quanto ordinato? E come far valere la garanzia?
In quanto venditore, normalmente Trony è tenuto per legge a coprire la garanzia sui prodotti per due anni. Ma, in questo caso, essendo di fatto fallita, le cose cambiano.
Quando il fallimento è ancora in corso, una strada potrebbe essere quella di tentare di contattare il curatore fallimentare e iscriversi al passivo come creditore. Chiariamo fin da subito che è una soluzione che difficilmente porta risultati concreti.
(Nota di Paoblog: Quella che teoricamente è una possibilità, nel concreto è solo tempo perso; vi ricordo che avanzavo oltre 50 milioni di lire (25.800 €) da un cliente fallito nel 1999 e nel 2014 il curatore fallimentare mi ha fatto un bonifico di 258 € ovvero l’1% senza interessi.)
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Una possibilità meno remota può essere quella di attivare la garanzia del produttore che, per intenderci, è quella solitamente riportata assieme al libretto di istruzioni dei prodotti.
Ricordiamo, però, che, al contrario di quella del venditore, questa garanzia non è obbligatoria e non è quasi mai del tutto gratuita.
Fonte & dettagli: Altroconsumo