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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Il farmaco che serve a tua mamma in ospedale non c’è, per cui…

Ieri sera mi ha scritto un Amico che ha la mamma in ospedale da un paio di mesi e trovo assurdo leggere che:

Se non fosse che facendo una breve ricerca sul web ho scoperto che la questione del Propiltiouracile è storia vecchia, che si trascina da anni, ma ho anche letto che l’Aifa ha autorizzato l’importazione dall’estero, come puoi leggere qui 

In seconda battuta ho visto che ci sono farmacie con laboratorio galenico che possono preparare il farmaco.

Capita fin troppo spesso che vi sia carenza di farmaci sul mercato, tuttavia quello che io ho scoperto in 5 minuti, l’ospedale non lo sa?

Resta il fatto che come leggo in questo articolo, che:

“la legge (art. 105 e 109 del D.Lgs n. 219/2006) disciplina gli obblighi dei diversi soggetti della filiera distributiva dei farmaci. Aziende, grossisti e farmacie hanno il dovere di fornire i farmaci prescritti ed assicurare una fornitura stabile e continua dei medicinali che risponda ai bisogni del territorio.”

Abbiamo la legge e tante belle parole, ma allo stato dei fatti il cittadino deve darsi da fare da solo per reperire il farmaco, perchè la Sanità pubblica non ce la fa.

E meno male che in questo caso c’è chi si può attivare in prima persona; mi immagino un malato senza familiari e/o un minimo di risorse. Lo lasciamo crepare?