Una notizia che gli automobilisti, per ragioni diverse, aspettavano: gli ausiliari della sosta possono multare soltanto le indiscipline sulle strisce blu. Tutte le altre aree, pure se attigue ad esse, sono per loro off limits. Lo affermano le sezioni unite civili della Cassazione che sottolineano come le violazioni in materia di sosta che “non riguardano le aree contrassegnate con le strisce blu” non sono di pertinenza dei cosiddetti ‘vigilini’.
La Suprema Corte ha respinto il ricorso del comune di Parma contro l’annullamento di una multa accordato ad un automobilista dal giudice di Pace della città emiliana. Mario P. era stato multato dalla polizia muncipale su indicazione degli ausiliari del traffico dipendenti dalla società concessionaria della gestione dei parcheggi a pagamento per sosta vietata, peraltro nella zona oggetto di concessione di parcheggio a pagamento.
Contro l’annullamento della multa accordato all’automobilista nel gennaio 2004, il comune di Parma ha fatto ricorso senza successo in Cassazione, facendo presente che il potere degli ausiliari del traffico dovrebbe essere “piu’ ampio in materia di sosta nell’area soggetta a concessione, in ragione del fatto che la concessionaria è direttamente interessata al rispetto dei limiti e dei divieti vigenti, in quanto qualsiasi violazione andrebbe ad incidere sul suo diritto alla riscossione delle tariffe stabilite”.
La Suprema Corte – sentenza 5621 – ha respinto il ricorso e ha evidenziato che “le violazioni in materia di sosta che non riguardino le aree contrassegnate con le strisce blu e/o da segnaletica orizzontale e non comportino pregiudizio alla funizonalità delle aree distinte, non possono essere legittimamente rilevate da personale dipendente delle società concessionarie di aree adibite a parcheggio a pagamento, seppure commesse nell’area oggetto di concessione (ma solo limitatatamente agli spazi distinti con strisce blu)”.