Molte più piste, ma neanche un ciclista in più. È questa, secondo l’ultimo rapporto di Legambiente sulla ciclabilità in Italia ed Europa, lo triste realtà delle due ruote nel nostro Paese. Ecco perché:
IN ITALIA
Dal 2000 al 2007, i chilometri di piste ciclabili nelle città italiane sono passati da 1000 a 2.400, ma gli spostamenti urbani in bicicletta sono rimasti il 3,8% del totale.
Secondo Alberto Fiorillo di Legambiente, «significa che in Italia si pedala solo per sport, non per spostarsi. Anche perché le strade riservate sono buone per le gite domenicali, ma inutili o quasi per i tragitti casa-lavoro».
I posti migliori per girare in bici? Reggio Emilia, con 30,74 metri ciclabili per abitante, seguita da Mantova e Vercelli. Gli italiani più avvezzi agli spostamenti su due ruote vivono invece a Ferrara (28% in bici sul totale) e Bolzano (24%), mentre Milano e Roma sono ferme rispettivamente al 6,6% e allo 0,5%.
IN EUROPA
Tra le città europee, la più ciclabile non è Amsterdam, ma Helsinki, con 1.500 km di piste dedicate, seguita da Vienna (con 1000 km). Il confronto con i 123 km di Roma e i 114 km di Torino, prime città italiane, parla da solo. I danesi sono invece quelli che pedalano di più 2,6 km al giorno in media (0,4 in Italia), con Copenaghen ai vertici della classifica degli spostamenti casa-lavoro in bicicletta (34%).
«Questi numeri», prosegue Fiorillo, «dimostrano che la diffusione delle due ruote non può prescindere dai fattori infrastrutturali e “politici”: città come Helsinki e Copenaghen hanno previsto infatti provvedimenti di moderazione del traffico e limitazione della velocità delle auto a vantaggio dei ciclisti. E in alcune città nordiche oggi c’è addirittura un garante della sicurezza dei ciclisti»
IN FUTURO
Per modificare la situazione, Legambiente lancia l’obiettivo “30-30-30”, da realizzarsi entro il 2020. Ovvero: almeno il 30% degli spostamenti urbani nelle città in bici; almeno il 30% delle strade trasformate in corsia preferenziale per le due ruote; ampliamento generalizzato delle cosiddette «zone 30, cioè quelle in cui il limite di velocità è 30 km/h. Tenuto conto che oggi a Milano i1 50% degli spostamenti avviene ancora in auto e il 22% in moto, la strada sembra lunga.
Fonte: Vanity Fair
114 di Torino…ma in che condizioni…e di che utilita`? Da una pista non si puo` passare ad un’altra…sono poche e lungo i corsi… sarei proprio curioso di sapere dove sono questi 114 km a Torino…