Paoblog.net

Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

I Depeche Mode conquistano Roma

Nota di Pao: E qui mi aspetto che l’amico Francesco, (ieri spettatore) dia tutto se stesso in un commento.

Superata brillantemente l’operazione per la rimozione di un tumore alla vescica, Dave Gahan è riapparso sul palco e ha stregato i 50mila fan di Roma accorsi al mega live allo Stadio Olimpico. I Depeche Mode, che mancavano dall’Italia dal 2006, hanno proposto il loro repertorio da “In Chains”, brano d’apertura, a “It’s No Good” e ancora “Precious”, “Little Soul, Peace” e “I Feel You”. Attesa per la seconda data a San Siro di Milano il 18 giugno.

Foto LaPresseCome molte delle grandi band della storia del rock, anche i Depeche Mode hanno alle spalle una vicenda ormai ultra ventennale, fatta di eventi anche drammatici, di cambiamenti di formazione, di pericolosissime crisi personali: Dave Gahan, cantante e figura carismatica del gruppo, è letteralmente un sopravvissuto, passato attraverso anni di dipendenza dall’eroina e più volte sul punto di morire.

Proprio all’inizio di questo tour Gahan è stato operato per un tumore: la sua strabordante vitalità sul palco e il suo carisma magnetico hanno dimostrato che anche questo ostacolo è lasciato alla spalle. Accanto a lui c’è sempre Martin Gore, chitarrista compositore, seconda voce e alter ego di Gahan, un idolo per i fan che dimostra di essere anche sul palco la mente dei Depeche Mode. Come d’abitudine il concerto si presenta elegantissimo, con un allestimento scenografico di grande impatto costruito attorno a tre schermi che inondano di immagini la platea con la classe tipica delle produzioni inglesi.

tgcom.it

10 commenti su “I Depeche Mode conquistano Roma

  1. leonardo
    18 giugno 2009
    Avatar di leonardo

    Seguo i Depeche Mode ormai da una vita e questo è stato il mio primo loro concerto…a 35 anni riesco ancora a commuovermi quando ho sentito suonare le note di personal jesus e tutte le loro più belle hit anni 80…strepitoso!

  2. Stefano
    17 giugno 2009
    Avatar di Stefano

    Secondo me Francesco ha detto cose verissime sulla serata di ieri (c’ero anche io), però da vero cultore dei Depeche fatemi dire una cosa…. l’ultimo cd è veramente bello, proprio perchè c’è un ritorno al passato e si respira il vero stile del gruppo…. Gli ultimi cd sono piuttosto (giustamente) orecchiabili e commerciali e va loro il merito di aver attirato l’interesse di ascoltatori più giovani e ieri si è visto. Ogni loro concerto è fantastico, perchè ogni volta quei 3 geni danno il massimo, però bisogna dire che il pubblico di ieri è stato magnifico.

  3. Francesco
    17 giugno 2009
    Avatar di Francesco

    Comunque, per ricondurre il discorso età ai Depeche Mode: devo dire che ieri è stato molto bello anche vedere tanti giovanissimi e, addirittura, adolescenti che seguivano attentamente insieme ai genitori. La buona musica – tutta la buona musica – non ha età: l’ho potuto vedere in ogni concerto, che si trattasse del rock dei Depeche, del pop degli U2, dello swing di Paolo Conte o di musica da camera barocca…

  4. Francesco
    17 giugno 2009
    Avatar di Francesco

    Mettiamola così: siamo quel che sembriamo e, ancor di più, lo spirito che esprimiamo e doniamo agli altri… Perciò: se ci dovessimo calare l’età o, meglio, non correggere chi ci dice 35, non stiamo affatto barando…!

  5. paoblog
    17 giugno 2009
    Avatar di paoblog

    a proposito d’età, ti faccio ridere… ieri c’era qua un tipo, per lavoro, e si parlava in generale… ho fatto un commento riferito alla mia non verde età, e lui mi guarda… sta zitto un attimo e poi: bè, ma scusi.. lei.. 35?.. 36 al massimo! …

    😀 … gli ho detto quanti anni ho e ci è rimasto secco..

    visto da dietro sembro magro, come dice l’adorabile e sexy Spugna, 😉 ma visto da davanti sembro giovane.. 😀

  6. Francesco
    17 giugno 2009
    Avatar di Francesco

    Diciamo che comincio ad incassare i colpi dell’età…

  7. paoblog
    17 giugno 2009
    Avatar di paoblog

    A prescindere che una 35enne per te è quasi giovane, vecchio marpione… 😀

    …temo che questo sia l’inizio della fine di un vecchio seduttore… 😦

  8. Francesco
    17 giugno 2009
    Avatar di Francesco

    Eh, c’era troppo imbarazzo nella scelta, che alla fine… Non se n’è fatto nulla…!
    Poi eravamo nel settore privilegiato (anche nello sgonfiamento del portafogli) della Tribuna Monte Mario, dove l’età media era troppo alta e seria (35 anni)… La prossima volta mi calerò nel prato!

  9. paoblog
    17 giugno 2009
    Avatar di paoblog

    Fingo di credere che sei andato per sentire i Depeche 😉 … ma siamo seri.. hai cuccato qualche pischella? 😀

  10. Francesco
    17 giugno 2009
    Avatar di Francesco

    Confermo quanto anticipato da Pao: ieri sera c’ero, come nel 2006, e oggi, naturalmente, sono al lavoro indossando la maglietta dall’elegante grafica color grigio ghiaccio del “Tour of the Universe”, conquistata con non poca fatica al gazebo dell’official merchandising.
    Che dire: è stato davvero un bellissimo spettacolo che ci ha conquistati tutti quanti, sebbene in modo diverso rispetto a 3 anni fa.
    Anzitutto, come spesso accade in queste situazioni, lo spettacolo nello spettacolo è ampiamente costituito dal pubblico, numerosissimo, che dal pomeriggio cominciava ad affluire allo Stadio Olimpico. Lo stadio era pieno, come avrebbe detto Venditti, davvero al massimo e offriva uno spettacolare colpo d’occhio.
    L’impressione, fin da subito (da me, sinceramente, pronosticata), è stata diversa rispetto al 2006 perché diverso (secondo me meno coinvolgente) appare l’ultimo album “Sounds of the Universe” dai suoni piuttosto cupi e soffusi, forse un po’ ripetitivo. Ma ciò non ha tolto pathos. Coinvolgenti, anche se in toni meno immediati, i brani nuovi, soprattutto la hit Wrong e l’interessante “Peace”, molto singolare nell’arrangiamento. Particolare l’arrangiamento delineato apposta per questo tour del famosissimo “Enjoy the silence”, molto coinvolgente e tirato a lungo; strepitoso il finale con “Personal Jesus” quasi in dirittura di arrivo, eseguito con forza straordinaria. Martin Gore ha cantato due brani carichi di intimità, nel suo stile più elegante e soft, quasi blues se non addirittura gospel a tratti.
    La nota più bella, questo anno davvero curata in modo impeccabile, è data dall’interazione con le immagini, sotto la regia di quel genio del fotografo Anton Corbjin (definito, non a torto, il quarto Depeche Mode e il quinto U2). Colori, animazioni, ombre, grafica: tutto riportava indietro agli Anni Ottanta ma con un tocco moderno e simboli forti e di attualità: bellissime le passeggiate lunari, le immagini di guerra, le manifestazioni pacifiste, ma anche le figure femminili stilizzate quasi alla Pop Art o realisticamente fetish o i richiami all’alienazione da videogiochi.
    Bellissimo!

I commenti sono chiusi.

Informazione

Questa voce è stata pubblicata il 17 giugno 2009 da in Consumatori & Utenti con tag , , , .