Ricevo e pubblico. Non ho elementi per confutare quanto si afferma e, di conseguenza, la mia opinione personale è irrilevante. Tuttavia è una notizia e chi ha i titoli per commentare, lo faccia. Paoblog
Lo sviluppo dell’energia eolica ha già trasformato in deserto un territorio grande quanto una autostrada di oltre 10mila chilometri, inibito alla coltivazione e al pascolo per far spazio alle aree di rispetto nelle quali sono edificate più di 3600 torri eoliche. L’Italia, nel 2008, si è classificata al sesto posto nel mondo con una potenza eolica istallata di 3750 MW, in aumento del 35% in un anno.
Lo ha reso noto la Coldiretti nel corso dell’incontro “La speculazione dell’eolico – palazzinari dell’energia”, promosso assieme al Comitato per il Paesaggio, agli Amici della terra e alle altre associazioni ambientaliste per far luce sui danni irreversibili provocati della crescita vertiginosa dell’eolico sul paesaggio naturale, culturale e agricolo nazionale ma anche sulle speculazioni e sullo spreco di denaro degli utenti per installazioni che non potranno fornire alcun contributo risolutivo al fabbisogno dell’energia.
Le torri eoliche sono alte fino a 100 metri con pale di 30 metri ed in grado di erogare una potenza fino a 1 MW con un’area di assoggettamento per ognuna calcolata in 400 metri, che significa la perdita ad oggi di 25.000 ettari di territorio, ma con effetti paesaggistici, ambientali ed economici che si estendono in una area molto più vasta e che potrebbero presto moltiplicare visto che i dati previsionali parlano di 10.000 MW di energia eolica già autorizzata più altri 42.000 MW in istruttoria.
La crescita dell’eolico in Italia sottolinea la Coldiretti è stata certamente favorita da una forte incentivazione finanziaria con contributi pubblici che sono stati erogati in modo squilibrato rispetto alle altre forme di energia rinnovabili come ad esempio il solare e le biomasse che presentano in Italia maggiori potenzialità.