Domande & risposte tratte da: www.viviconstile.org
Ho letto sul sito di un’azienda che produce detersivi ecologici che i fosfonati sono fotodegradabili e che non hanno un’origine petrolchimica. Vorrei ricevere da voi conferma. Anche sugli Enzimi (Amilase e Protease) contenuti nei detersivi per lavastoviglie ho qualche dubbio. E’ vero che possono alterare l’equilibrio ambientale quando finiscono nelle acque di fiumi e di mari?
Risponde Fabrizio Zago, chimico industriale e consulente Ecolabel, curatore del sito www.biodizionario.it e amico di Vivi con stile.
Per risponderti ci vorrebbe un libro intero. Spero che questa sintesi possa soddisfare le tue domande. I Fosfonati sono delle sostanze che agiscono in maniera “sub stechiometrica” cioè ne basta una piccola quantità per ottenere risultati grandissimi. Ad esempio, una macchia di sangue su un tessuto non si toglie se nel detersivo non ci sono dei fosfonati. Ma queste sostanze servono anche a ridurre la deposizione di calcare, stabilizzano gli ossidanti (percarbonato) e sono molto utili nel bloccare i metalli pesanti. Detto questo è certo che invece sono di origine petrolifera (anche se alla lontana) e che la loro biodegradabilità non supera il 40%.
E’ vero anche che nell’ambiente non si riesce a trovarne. Parecchie prove dimostrano che pur non venendo digeriti dai batteri sono degradati dalla luce del sole. Quindi, alla fine, anche i fosfonati si degradano e diventano forme chimiche semplici. Il mio giudizio globale è che sono il meno peggio attualmente disponibile sul mercato. All’orizzonte stanno profilandosi nuovi sequestranti biodegradabili, che non sono però ancora a livelli di produzione tali da poter essere impiegati dall’industria. Staremo a vedere.
Per rispondere alla seconda parte della tua domanda è necessaria una premessa. Di per sé gli Enzimi non costituiscono un problema per l’ambiente. In quanto tali, sono anzi una benedizione divina perché permettono la disgregazione dello sporco a basse temperature, e quindi dei notevoli risparmi energetici. Sono sostanze biodegradabilissime e con una tossicità per gli organismi acquatici praticamente nulla.
Il problema è la maniera con cui si ottengono. Le due sole aziende al mondo che li “fabbricano” utilizzano dei batteri che producono enzimi. Ovviamente i batteri producono tutti gli enzimi di cui hanno bisogno per vivere e questo non è utile all’industria cui serve poter vendere della Amilasi pura (cioè Amilasi e basta), della Proteasi pura e via dicendo.
Come fanno allora? Semplice, modificando geneticamente le colture batteriche in modo che producano solo l’enzima di cui l’industria ha bisogno e che può vendere. Sono questi batteri OGM che rappresentano il vero pericolo per l’ambiente. Supponiamo che dagli scarichi del produttore di enzimi escano dei batteri OGM. Ebbene, questi potrebbero sostituirsi ai normali batteri presenti nell’ambiente e svilupparsi all’infinito con conseguenze disatrose per l’ecosistema.