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Un incendio dietro a casa e vedi i pompieri (volontari) in azione ..

Sottotitolo: come movimentare una serata

Articolo aggiornato dopo la pubblicazione

Ieri sera, verso le 19, vedo una vicina scattare verso l’angolo della strada e dirigersi verso la (ex)-cascina di fronte a casa nostra; subito dopo parte una cognata, seguita dalla seconda. Strano comportamento.

Mia moglie esce, chiedendomi che cosa succede. Non lo so, ma nel momento in cui lei alza gli occhi e mi dice c’è un incendio ecco che si sente la sirena dei pompieri.

Noi abitiamo in una strada di campagna, per così dire, senza uscita con poche case all’inizio e poi una cascina disposta ad “U” con su due lati delle abitazioni ed una cascina diroccata, sul terzo lato.

Ieri è successo che un signore anziano voleva distruggere un nido di vespe utilizzando il fuoco, tuttavia la situazione gli è scappata di mano e di fatto ha innescato un incendio che avrebbe anche potuto essere gestibile in tempi rapidi dai Vigili del Fuoco se non vi fossero stati dei fattori che giocavano contro.

Fortunatamente il signore anziano è riuscito a togliere l’auto parcheggiata nei pressi della zona in fiamme, ma poi, vuoi per lo sforzo, vuoi per il forte spavento, non riusciva più a scendere ed allora sono intervenuti alcuni vicini che hanno anche portato via l’auto, per sicurezza.

Al termine della lunga serata pare sia intervenuta la Guardia Medica per visitare l’anziano che era, tra le altre cose, molto spaventato. Ovviamente.

Torniamo a noi, per ora; i pompieri sono arrivati velocemente con un camion, ma il tempo tecnico per tirare fuori gli idranti, terminare la vestizione ed ovviamente valutare come muoversi, ha giocato contro, anche a causa (ritengo) del fatto che la sterpaglia resa secca da questa torrida estate e la presenza di molta legna nella zona dell’incendio, hanno alimentato le fiamme con violenza.

Non bastava questo. Nello spiazzo, peraltro delimitato da alberi che complicavano non poco il lavoro dei pompieri che hanno dovuto intervenire anche con una motosega, c’era un capanno per gli attrezzi ed una piccola roulotte con a bordo 2 bombole del gas.

Va da sè che tutto si è incendiato e che l’eventuale (direi certa…) esplosione delle bombole avrebbe causato danni ingenti ed alto rischio per noi abitanti, ragion per cui  uno dei pompieri ha indossato gli abiti di protezione, maschera e bombola d’ossigeno, si è fatto bagnare dai colleghi e si è tuffato nella roulotte ed ha tirato fuori le bombole, una delle quali aveva lo strato esterno già intaccato dal fuoco che aveva sciolto la vernice.

Una frase del tipo “...con sprezzo del pericolo, il pompiere…” sembra melodrammatica, ma siamo seri. E’ entrato in una roulotte incendiata, con le fiamme tutt’intorno, per tirare fuori le bombole.

Dico, se non è essere coraggiosi questo. Ok, è il suo lavoro, ma resta il fatto che ci vuole fegato. Beninteso, come nella maggior parte delle occasioni in qui intervengono, tuttavia vederli al telegiornale è una cosa, ma dal vivo è un’altra.

Il pericolo immediato del gas è stato evitato, ma resta il fatto che non si riesce a contenere l’incendio che divampa con violenza, avendo trovato molte cose a cui attaccarsi ed intanto l’autopompa sta finendo l’acqua, per cui arriva un secondo automezzo con il quale si aggredisce il fronte del fuoco da due lati. Ma il problema resta.

Una prima nota polemica. Un incendio attira i curiosi, mi sta anche bene, ma la nostra via è stretta e delimitata da un lato da un canale d’irrigazione, per cui le macchine dei curiosi hanno disturbato non poco il transito dei mezzi di soccorso.

Notevoli poi i tempi di reazione di uno dei curiosoni, che con l’autobotte a sirene spiegate che non passava, reagiva con la velocità di un bradipo.

In certe situazioni verrebbe da autorizzare i mezzi di soccorso a tamponare le auto che li ostacolano con dolo.

Nonostante le due autopompe, l’incendio non cede. Anzi, tenta l’attacco alla cascina diroccata che, tra le altre cose, è vicinissima ad una abitazione (con caldaia a gas all’esterno). I pompieri si battono con forza e le condizioni di lavoro erano difficili, in quanto da una parte la cascina impediva che una squadra vedesse e comunicasse con l’altra, che a sua volta doveva lottare con gli alberi alle loro spalle e, una volta di più, con il fatto che stava finendo l’acqua.

Il caposquadra era costretto a correre da una parte all’altra, scavalcando pure la siepe che delimitava il prato. Il rumore delle fiamme era alto, il fumo generato dai materiali vari che bruciavano era denso e complicava sia le respirazione sia la capacità di vedere con chiarezza.

Dapprima sento il caposquadra dire che hanno allertato il comando di Magenta e che sarebbe arrivata un autobotte da Rho.

Poi ad un certo punto urla alla squadra che “dobbiamo bloccarlo da quel lato, che se prende anche lì, non lo fermiamo più“.

Dunque il concetto è che se non lo bloccavano avrebbe aggredito le abitazioni ed a 10 metri da queste ultime, c’è la nostra casa e poi, in successione, altre due villette.

Nasce una preoccupazione più fondata rispetto ad una ventina di minuti prima. La mancanza d’acqua è un problema, ma ci si ricorda di una presa per l’idrante che è sepolta dalla terra, nei pressi di una delle case.

In velocità i pompieri la liberano dal terreno, aprono il tombino, titano fuori l’attacco e SORPRESA non esce neanche una goccia d’acqua.

Si tratta di un attacco che non ha mai avuto la manutenzione d’obbligo ed infatti ecco le conseguenze…

E qui scatta la seconda nota polemica, diretta al Comune che spero ora agisca per rimettere in sesto un poco questa “strada senza uscita” che difetta un pò di attenzione da parte dell’amministrazione comunale.

L’acqua serve, dannazione, ed ecco che la seconda autobotte si allontana di una ventina di metri ed attacca una pompa con la quale prende l’acqua dal canale d’irrigazione e con un collegamento la porta al primo mezzo da cui partono gli idranti. Vero che potevano farlo prima, ma vero anche che sembrava che riuscissero a domare l’incendio.

In efetti ad un certo punto il fuoco sembrava fosse in contenimento, ma improvvisamente riprendeva vigore, con fiamme alte che riuscivano ad aggredire le travi del sottotetto della cascina diroccata, riproponendo i pericoli già detti.

Nel contempo arrivavano i carabinieri per raccogliere le deposizioni, in quanto credo che sebbene non sia un incendio doloso, resta il fatto che il fuoco non si è acceso per autocombustione, per cui ci saranno alcune conseguenze.

Che anche i Carabinieri siano curiosi o che, in breve ci sono 4 auto dei Carabinieri nella via. Arriva addirittura un Capitano che va a parlare con il sottufficiale che sta seguendo la cosa.

Alla fine resteranno solo due auto sul posto. E’ stata una lunga serata, ma alla fine dopo quasi due ore di lavoro sono riusciti a domare l’incendio.

A causa del rischio danni per l’abitazione contigua alla cascina diroccata, è intevenuta anche una squadra di tecnici dei VVFF per valutarne l’abitabilità. (tutto ok).

Alla fine, alla luce dei fari montati ad ogni lato, i pompieri hanno provveduto allo sgombero della zona ed alla messa in sicurezza. Non so a che ora sia finito l’intervento, ma alle 21 parlavano di ancora 3 – 4 ore di lavoro prima di rientrare.

E’ il caso di pensare a cosa possa portare quella che di fatto è stata una leggerezza. Quante volte, in campagna, i contadini accendono dei fuochi nei campi? Spesso, molto spesso.

Forse è il caso di pensarci su, prima di farlo.

Aggiornamento 1 ): Questa notte alle 3 i pompieri sono dovuti intervenire nuovamente, in quanto il fuoco aveva ripreso vita.

Aggiornamento 2) Della serie diamo a Cesare ciò che è di Cesare, non ho precisato nell’articolo che i Vigili del Fuoco di Corbetta sono tutti volontari;  il distaccamento può contare su quarantasei volontari divisi in quattro squadre.

Tutto il personale viene allertato tramite cercapersone individuale e , all’occorrenza , si fa ancora ricorso alla vecchia sirena posta sull’acquedotto comunale proprio come si è sempre fatto a sin dalla istituzione del distaccamento.

In una società spesso dominata dall’egoismo, persone che si adoperano in questo modo, tra l’altro in un’attività oltremodo rischiosa, bè credo siano da tenere in considerazione.

Grazie per quel che fate.

4 commenti su “Un incendio dietro a casa e vedi i pompieri (volontari) in azione ..

  1. paoblog
    9 settembre 2009
    Avatar di paoblog

    Grazie 🙂

  2. lorena
    9 settembre 2009
    Avatar di lorena

    purtroppo a volte perdono la vita per colpa di imbecilli che appiccano incendi!

  3. Matteo
    8 settembre 2009
    Avatar di Matteo

    ciao Paolo,
    complimenti per la descrizione dei fatti…
    accuratissima ;)…c’erano particolari che neanche io che ero là…ho notato.

    ciao

    Matteo

  4. Francesco
    8 settembre 2009
    Avatar di Francesco

    Pensare è sempre segno di indispensabile saggezza.
    Purtroppo quasi sempre incendi e situazioni simili a quella descritta da Pao scaturiscono da azioni condotte con superficialità. Soprattutto in campagna. Ma non solo.

I commenti sono chiusi.

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Questa voce è stata pubblicata il 8 settembre 2009 da in Milano & Lombardia con tag , , , , .