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L’opinione di Miro – Federer, la stampa e…

Facendo seguito al mio precedente intervento che potete leggere qui:

https://paoblog.wordpress.com/2009/09/14/lopinione-di-miro-federer-e-nadal/

scrivo ancora due righe per chiudere il discorso su Federer.

Sono stato in piedi fino alle due e trenta per seguire una bellissima finale (per quanto possa essere bello un incontro di tennis moderno, fatto ormai di colpi di clava da fondocampo…ma questo è un altro discorso). Il risultato ormai lo sanno tutti e la dinamica della partita è ricavabile da qualsiasi giornale on line.

Faccio solo qualche considerazione

Punto primo: il nostro amico Scalzi ha preso una bella cantonata e ne prende atto, http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=185&ID_sezione=523&sezione=

Raccontare una partita del genere come una liberazione dal tiranno però non mi piace e quindi dopo aver rimesso il link al suo articolo per completezza cambio discorso.

Punto secondo: Del Potro ha la calma e la sicurezza dei grandi, non sarà mai una grandissimo come Federer o Sampras, ma con una palla così pesante, col fisico e la testa che si ritrova  può tranquillamente essere un Lendl o un Wilander, intendo dire che può diventare un campione da cinque-sei titoli dello slam.

Terzo: Federer è sempre il più grande di tutti; è il più bello da vedere (completini con collo rigido e calze da piccolo esploratore a parte), quello con più tocco, più mobilità, più fantasia….insomma più classe.

Ha dominato per quattro set, Del Potro ha fatto meno punti di lui ma è riuscito a portare a casa due tiebreak, poi menando come un fabbro ha chiuso il set vincente, è stato audace e fortunato ma una sconfitta non toglie nulla ad una stagione in cui lo svizzero ha vinto Parigi e Wimbledon ed è arrivato in finale a New York dove aveva vinto le ultime cinque edizioni e dove anche stavolta ha giocato benissimo.

In ultimo una considerazione che non c’entra niente:

I giamaicani vincono nello sprint perchè le loro fibre sono più adatte alla velocità ed i keniani per lo stesso motivo dominano fondo e maratona. Se quindi la questione è genetica, secondo la stessa logica deve esserci qualcosa nell’aria della Svizzera che gli permette periodicamente di avere un giocatore di tennis tra i primi al mondo, per non parlare dei belgi che portano due giocatrici in semifinale a New York, quando noi non ne abbiamo portata una in tutta la nostra storia.

Ma non è che per caso è tutta una questione di avviamento allo sport e screening giovanile?

Miro

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Questa voce è stata pubblicata il 16 settembre 2009 da in Il mondo dello sport, Pensieri, parole, idee ed opinioni con tag , , , .