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Quando il detenuto paga l’affitto della cella

Leggiamo spesso del sovraffollamento delle carceri, di condizioni igieniche pessime, e spazi di detenzione ben lontani dal limite minimo fissato in 7 metri quadrati; quelo che non leggiamo è che tutto questo il detenuto lo paga € 1,7/giorno, pari a circa € 50 al mese.

Il burocratese la definisce spesa di mantenimento e serve a coprire il costo dei pasti, il ricambio delle lenzuola ed i prodotti per pulire le celle. Ad esempio una condanna pari a 4 anni di reclusione, costa al detenuto 2400 € che viene detratta direttamente dalla busta paga dei 13.990 detenuti che lavorano per l’amministrazione penitenziaria oppure all’esterno.

Gli altri pagano in un sol colpo alla fine della detenzione e chi non provvede riceve un’ingiunzione alla quale risponde con tutti i beni che possiede; è un obbligo che può esere convertito in giorni di libertà vigilata, secondo precise tabelle di conversione: 1 giorno di resrizione della libertà ogni 250 € di debito.

C’è anche chi non può pagare perchè non possiede nulla ed in questo caso può essere chiesta al magistrato la remissione del debito che però è concessa a due condizioni: dimostrare di essere nullatenente ed aver tenuto una buona condotta in carcere.

Vediamo quanto costa 1 mese di detenzione nei paesi che applicano questo sistema:

Germania: 360 € / Usa: fino a 140 € / Italia: 50,7 € / Austria: 26,5  €

Danimarca e Svizzera: 160 ore di lavoro

Fonte: Vanity Fair

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Una guida per i detenuti: http://it.novopress.info/11564/guida-per-i-detenuti-nelle-carceri-italiane/

Vedi anche: http://www.ildue.it/Home.asp

Informazione

Questa voce è stata pubblicata il 15 ottobre 2009 da in Persone & Società con tag , , , , .