Nota di Pao: In centro protestano per le strisce blu, ma state tranquilli, il Sindaco chiede (ordina) di regolamentare la sosta anche in periferia il prima possibile ove regolamentare significa far pagare, beninteso.
Bè visto che la Moratti si ricorda che a Milano esistono le periferie, se si volesse degnare di far tappare sta cazzo di buca
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L’accelerazione è arrivata giovedì dal sindaco Moratti: regolamentare la sosta anche in periferia. Il prima possibile. Le strisce blu ai bordi delle strade arriveranno lungo gli assi delle linee della metropolitana, da viale Monza a Molino Dorino. «Rivedremo il piano dei lavori per fare prima», annuncia l’assessore alla Mobilità Edoardo Croci. Così vuole il sindaco. Dentro la cerchia della 90-91 la sosta a tariffa oraria è arrivata quasi ovunque. Il parcheggio è a doppio regime: strisce gialle per i residenti (79.603 posti auto), blu per chi viene da fuori (28.640 quelli a rotazione). I residenti, quelli del centro, sono in rivolta.
All’Arco della Pace, per esempio. «Di giorno la pausa pranzo, di notte la movida. Un’invasione continua di auto e moto». Alla fine, la soluzione si trova. Pagando. «Molti si sono comprati il box privato», racconta Mario Cogliati, vicepresidente del Comitato di quartiere. Nella città più motorizzate d’Europa, 63 auto ogni 100 abitanti (dati Legambiente), la protesta e il mugugno abbattono i confini dei quartieri.
«Nei mesi estivi il parcheggio è impresa impossibile. Non ci sono altri aggettivi», attacca dai Navigli Gabriella Valassina, presidente del comitato locale. Il Codacons qualche anno fa aveva tentato la via dei ricorsi ai giudici di pace. «Avevamo già pronta un’altra azione legale. Era già notificata — spiega il presidente Marco Donzelli —. Ma poi il Comune promise che avrebbe rivisto il regime della sosta. L’impegno era che le strisce gialle sarebbero progressivamente scomparse. Solo strisce blu. Tariffa oraria per tutti, gratis per i residenti. In alcune zone è stato anche fatto, ma manca la chiarezza».
Versione dell’assessore: «In quelle zone si è ridotto il traffico ‘parassitario’. In ogni caso negli ultimi ambiti regolamentati abbiamo messo solo le blu. E così faremo anche in periferia. In centro, la situazione è diversa. Non possiamo eliminare la sosta a pagamento per i non residenti». La «svolta» è dietro l’angolo. Parcheggi sotterranei. «Piazza Meda, Sant’Ambrogio e tutti gli altri in programma. Quando apriranno, l’intenzione è proprio quella di riservare più posti agli abitanti ». Anche il verde Enrico Fedrighini è ottimista: «La strada è quella giusta. Per la prima volta c’è una strategia omogenea che punta anche alla periferia». Meno posti a rotazione, più stalli per i residenti. In corso Buenos Aires, al Lazzaretto e in Washington è già così.
Risultato? Si lamentano i commercianti. «Che non hanno più parcheggi per i loro clienti», spiega Paolo Uguccioni, del comitato Venezia — Baires. Anche lì la speranza è affidata a un box sotterraneo «a rotazione», in Benedetto Marcello, che chissà se e quando aprirà. Claudia Buccellati, dell’associazione di via di Montenapoleone, lavora al Quadrilatero e vive in porta Venezia.
Duplice testimonianza: «È questione di controlli. In Montenapo ci sarebbe posto solo per i disabili e per il carico e scarico. Le auto, inutile dirlo, sono ovunque e la sosta è un caos senza regole». Mancano vigili, controlli, multe. E in porta Venezia come va? «Dopo le 19 benissimo, si parcheggia in un secondo. Negli orari d’ufficio il posto è un miraggio». La logica non fa sconti: «Qualcuno fa il furbo».
Fonte: www.corriere.it