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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: Il saio nero

di Candace Robb

Ediz. Piemme – Pagg. 362 – € 11,00

Trama: Scozia, 1297. Arroccati nel castello che domina Edimburgo, gli invasori inglesi vigilano saldamente sulla città. Gli abitanti rimasti, scampati all’assedio iniziale e alle periodiche rappresaglie, vivono nel terrore e non osano dar voce al malcontento, se non al sicuro delle loro abitazioni o tra il fumo e il frastuono della taverna di Murdoch Kerr, l’unica ancora aperta. È lì che la giovane Margaret, nipote dell’oste, tende l’orecchio per carpire notizie utili alla causa dei ribelli. Sono passati mesi da quando, ingenua e ignara del pericolo, è giunta nella capitale dal nord della Scozia per cercare il marito scomparso, e ora ha deciso di diventare una spia in nome della libertà del suo paese. Quando il vecchio Will, avventore abituale della taverna, muore dopo una delle sue proverbiali sbornie, sono in pochi a dar peso alla vicenda; dopotutto, era solo un povero ubriacone. Ma Margaret è insospettita dal colpo violento che l’uomo ha subito alla testa e dalle parole sibilline pronunciate prima di spirare, a proposito di una porta aperta in cui avrebbe cercato riparo. Forse non è un caso che, quella stessa notte, qualcuno si sia introdotto nel sotterraneo della taverna e abbia frugato tra i documenti lì nascosti. E che, a distanza di chilometri, la stessa intrusione sia avvenuta nella casa del padre di Margaret, in quella del marito, e nella cella del convento dove si è ritirata in preghiera la madre della ragazza.

Letto da: Paolo

Opinione: Il Sole24ore ha detto di questo libro “una raffinata ricostruzione, un crescendo di suspense”.  Sulla ricostruzione storica nulla da eccepire, ma questo non è un “thriller medievale” come affermato in copertina e nel commento del Library Journal.

E’ un buon libro ambientato nella Scozia del 1297. Plausibile, più o meno interessante, ma la suspense si è eprsa per strada, tanto è vero che a tratti l’ho trovato persino noioso, nonostante abbia letto molti libri dell’autrice, ma erano le storie basate sul personaggio di Owen Archer.

Trovo che la definizione “thriller medievale” sia più adatta ai libri di C.J. Sansom.

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Questa voce è stata pubblicata il 2 gennaio 2010 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , .