Pochi giorni fa abbiamo acquistato in un negozio di articoli sportivi un passamontagna. Ad un certo punto la domanda, semplice e precisa, alla commessa: C’è la taglia?
Risposta: No, è taglia unica.
Una volta giunti in albergo, abbiamo constatato che sull’etichetta del passamontagna era indicata una S (ovvero Small = Piccola); stupito della cosa e pensando che forse non si trattasse della taglia, ho provato ad infilarlo, anche se in realtà non era destinato a me e, sorpresa, non sono neanche riuscito a fare entrare la prima parte della testa. Insistere avrebbe portato alla rottura delle cuciture se non del passamontagna stesso.
Il giorno dopo sono tornato al negozio ed ho trovato subito la commessa che ci aveva serviti; scrivo il dialogo che, tutto sommato, trovo divertente.
Io: Buongiorno, ieri ho comprato questo passamontagna e quando ho chiesto se c’era una taglia, lei mi ha detto che era taglia unica, invece è una S (Small) ed infatti è così piccolo che neanche si riesce ad infilarlo.
La commessa: Noi abbiamo solo questi. E’ taglia unica.
Io: No scusi, se è Small non è taglia unica…
Commessa: La ditta ci ha consegnato solo questi per cui è taglia unica.
Io: Eh no, allora non è taglia unica, ma è l’unica taglia che lei ha in negozio, che non è la stessa cosa.
La cosa si è poi risolta prendendo in cambio altre cose per un valore che differiva di soli 40 cent che ci hanno gentilmente abbuonato.
Questo però ci fa capire che dobbiamo tenere sempre le antenne alzate quando si acquista qualche cosa; certe volte si ha forse paura di passare per dei rompiscatole, ma ogni volta che non approfondiamo, ecco che scatta la fregatura o, perlomeno, l’incomprensione che però quasi sempre è a nostro sfavore. 😉
Pensando al comportamento della commessa, al di là di come poi la situazione si sia risolta con gentilezza e buon senso, vien davvero da chiedersi: ci era o ci faceva?