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Cure palliative e terapia del dolore: ok del Senato.

Passo avanti per il disegno di legge sulle cure palliative e le terapie del dolore, che mira a creare una rete di hospice e strutture partendo da quelle già esistenti sul territorio. Il Senato lo ha approvato all’unanimità e ora, dopo alcune modifiche apportate (prescrizione dei farmaci antidolore, tra cui gli oppiacei), il testo torna alla Camera per il via libera definitvo. Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, prima del voto finale ha sottolineato l’impegno del governo perché questa «non sia una legge manifesto».

Sulla prescrizione degli oppiacei nella terapia antidolore, si sono sollevate le critiche dell’opposizione, a partire da quelle mosse da Ignazio Marino (Pd), presidente della commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale (Ssn). Il testo del Senato, infatti, è più restrittivo rispetto a quello che aveva ottenuto l’ok della Camera lo scorso 16 settembre, che prevedeva per questi farmaci anche la possibilità di prescrizione attraverso la sola ricetta medica.

Il provvedimento approvato dal Senato prevede invece che i farmaci antidolore vengano prescritte mediante il ricettario in uso presso i medici di famiglia (modulo rosso), limitando quindi la prescrizione ai soli medici dipendenti dell’Ssn, escludendo i medici che operano all’interno di strutture private. «Tra i pazienti che soffrono, solo il 9% riceve oppiodi leggeri e lo 0,1% oppiodi forti. E il dolore per loro è spesso intollerabile», dice Marino.

«Per esempio un oncologo di fama internazionale come Umberto Veronesi», ha spiegato Marino, «non potrà prescrivere sul suo ricettario 10 milligrammi di morfina per il suo paziente perché non possiede il ricettario dell’Ssn».

La commissione Bilancio aveva sollevato dubbi sulla copertura economica di questo passaggio della misura. Il Senato ha approvato un ordine del giorno che impegna il governo a valutare la possibilità di trovare una risposta a questa esigenza, dando a ogni medico abilitato alla professione la possibilità di prescrivere farmaci per il dolore, come succede in altri Paesi come Germania, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Canada. «È inaccettabile», a detta di Marino, «che ciò non avvenga anche in Italia».

Il Senato ha dato inoltre via libera a un ordine del giorno presentato dai radicali con il quale si potrebbe aprire alla possibilità di produrre in Italia farmaci a base di cannabis (che sono importanti per malattie come la Sla) finora prescrivibili, ma acquistabili soltanto grazie all’importazione dall’estero. (fonte: Adnkronos)

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Questa voce è stata pubblicata il 27 gennaio 2010 da in Salute & Benessere con tag , , , , , .