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Test sull’etilometro: tutto da rifare

Fonte: www.sicurauto.it

Tutto da rifare, è questo il giudizio finale che mi sento di dare alla serata sperimentale a cui abbiamo assistito ieri.

Un vero peccato perché l’opportunità era importante e i giornalisti presenti tra i più interessati alla materia. Anche gli strumenti c’erano tutti ma è mancato un coordinamento scientifico che potesse rendere spendibile l’esperimento.

Gli organizzatori hanno promesso una “prova-bis” meglio organizzata, speriamo bene.

Tuttavia io, Maurizio Caprino ed Enrico De Vita, avevamo chiesto dati precisi e avevamo suggerito, prima ancora delle prove, alcune norme da seguire per rendere più scientifico possibile l’esperimento. Ma le cose sono andate diversamente.

I 9 volontari sottoposti alle prove hanno bevuto quantità diverse di vino e hanno eseguito i vari test senza seguire una scaletta temporale precisa, insomma un sincronismo mancato.

Per il futuro sarebbe auspicabile che venissero usati dei veri e propri “commissari di percorso” (citazione di Maurizio) che supervisionino i test e i tempi. In questo modo avremmo la sicurezza di citare dati precisi, su cui basare eventuali conclusioni dei nostri articoli, e ci ritroveremmo di fronte ad una prova molto attendibile (per quanto non risolutiva).

Peccato perché i presupposti c’erano tutti: un medico che ha eseguito i prelievi di sangue prima e dopo aver fatto bere le “cavie”; due etilometri della Polizia Locale (regolarmente revisionati) e il riflessometro (che testa i riflessi di chi deve mettersi alla guida).

A proposito di riflessometro abbiamo potuto vedere, in anteprima assoluta, il primo volante con riflessometro integrato prodotto dalla Victor (azienda nel settore dei volanti da oltre 30 anni). Un prototipo sperimentale molto interessante anche se, come tutte le cose sperimentali, da perfezionare.

Tra le altre cose ieri ho dimostrato a me stesso i timori di cui scrivevo qui, il test fatto sotto stress viene falsato. Difatti, dopo la dimostrazione eseguita da un ingegnere della Victor è toccato a noi provare. Chi ha provato per primo con tutti gli occhi puntati addosso? Io ovviamente, perfidamente invitato da Enrico De Vita… risultato 4 – 8 (4 come velocità, tutte sotto i 250 ms però… e 8 come regolarità, test passato ma con risultato giallo).

Molti dei presenti non hanno passato il test, mentre altri hanno fatto segnare tempi eccellenti (vedi Maurizio). Pertanto secondo l’attuale taratura dello strumento tanti sarebbero, temporaneamente, inidonei alla guida.

Ho già scritto delle perplessità che nutro sul riflessometro perché non lo reputo una soluzione atta a sostituire sin da subito all’etilometro (di cui ancora deve essere dimostrata l’inefficacia), ma il prototipo della Victor è sicuramente interessante. Resta da capire se sarà possibile evitare il classico escamotage all’italiana, cioè il test lo fa un amico, ma alla guida mi metto io.

Forse un lettore di impronte digitali potrebbe essere una soluzione, ma è roba da fantascienza. La cosa che più mi ha incuriosito, e colpito, di questo volante è un sensore di pressione presente su tutta la corona che permetterebbe di essere collegato ad un clacson (visto che quelli odierni devono essere presi a pugni per funzionare…) o ad altri sistemi.

Anche qui c’è da capire come tarare il sensore visto che ognuno ha una forza differente, impugna il volante in modo diverso, etc. I presupposti per una soluzione innovativa ci sono tutti, vedremo (scriverò un post più specifico più avanti).

Appuntamento quindi al prossimo test sull’etilometro, sperando che questa volta ci sia davvero un coordinamento a 360°

Fonte: www.sicurauto.it

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Questa voce è stata pubblicata il 22 marzo 2010 da in Il mondo dell'automobile (e non solo), Sicurezza stradale con tag , , .