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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

In caso di infarto, chiamare il 118, perchè…

di Roberto La Pira – Blogger del Sole 24ore

Nel 2008 il laboratorio MOX del Politecnico di Milano ha elaborato modelli matematici per razionalizzare gli interventi di soccorso su infartuati a Milano e provincia. Le analisi statistiche condotte su dati raccolti monitorando gli interventi del 118 indicano che è molto utile dotare le unità mobili di elettrocardiogramma per ottenere una diagnosi immediata. A questo punto le informazioni  dell’esame devono essere trasmesse subito alla centrale operativa che decide qual è la struttura sanitaria più adatta.

I risultati della razionalizzazione, e del conseguente accorciamento dei tempi di soccorso, sono incredibilmente positivi: dopo due anni il 64% (con picchi del 75%) dei pazienti ha ricevuto una terapia adeguata entro i 90 minuti dall’attacco (limite ideale fissato dall’American Heart Association). Confortanti anche i dati relativi alla mortalità: all’inizio della sperimentazione si registravano l’8,9% di decessi, al termine il 3.8%.

Il messaggio per le persone è molto semplice – sottolinea Anna Paganoni responsabile del progetto– quando ci sono i primi sintomi  è meglio  chiamare il 118  e non prendere la macchina, contrariamente a quanto si pensa”.

La razionalizzazione delle modalità d’intervento si è avvalsa di modelli statistici sviluppati ad hoc nell’ambito del progetto MOMI2 (one Month monitoring Myocardial Infarction in Milan, condotto in collaborazione con l’ACEU – Area di Coordinamento Emergenza Urgenza di Regione Lombardia), cui ha lavorato anche Francesca Ieva, dottoranda del Politecnico di Milano

Fonte: http://robertolapira.nova100.ilsole24ore.com/

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Questa voce è stata pubblicata il 31 marzo 2010 da in Salute & Benessere con tag , , , .