L’unica cosa sicura è che lo slogan “Fuma quanto ti pare” è pessimo. Per il resto, sulle sigarette elettroniche non c’è alcuna certezza: non è documentato che aiutino a smettere di fumare, non è garantito che siano sicure per la salute. Contengono sostanze chimiche mai sperimentate in questa forma d’uso. In una totale assenza di controlli.
Sigarette “elettroniche” solo in parte
Si tratta di dispositivi elettronici, che cercano di imitare le sigarette tradizionali. La parte bianca però non contiene tabacco, ma una batteria, simile a quella dei cellulari. Aspirando dal finto filtro, si attiva un vaporizzatore, che scalda e fa evaporare una soluzione acquosa contenuta nel filtro stesso, dritto nella bocca del fumatore. Quindi aspirando da una sigaretta elettronica viene fumato ciò che è contenuto nel filtro.
Vapore acqueo? Non proprio
Cosa si fuma, in pratica, con queste sigarette elettroniche? Dipende dalla marca. Nella soluzione acquosa che impregna il filtro ci possono essere varie sostanze, così come diversi sapori (tabacco per i più conservatori, ma anche mentolo, fragola, cioccolato…). In quasi tutte è presente glicole propilenico oppure dipropilenglicole, sostanze che conferiscono al vapore aspirato un aspetto e una consistenza simile al fumo vero. Alcune marche contengono anche nicotina.
Vantando il fatto di non contenere né tabacco né sostanze tossiche, queste sigarette elettroniche promettono di aiutare chi vuole chiudere con il fumo, ma non riesce a rinunciare a stringere tra le dita una sigaretta. Quelle che nel filtro contengono nicotina in alcuni casi promettono al fumatore di disassuefarlo dalla nicotina, aiutandolo a smettere di fumare.
Sono utili? Sono sicure? Non si sa
Attualmente, non ci sono dati sufficienti per confermare né l’efficacia né la sicurezza di questi dispositivi. Un’analisi dell’agenzia regolatoria degli alimenti e dei farmaci americana (Fda) dello scorso anno ha sollevano alcuni problemi riguardanti la sicurezza del contenuto dei filtri, rilevando in alcuni la presenza di piccole quantità di sostanze tossiche e cancerogene, nonché tracce di nicotina anche in filtri che non avrebbero dovuto contenerne. Non ci sono neppure studi che valutino l’efficacia di questi congegni nella cessazione dell’abitudine al fumo. Anzi, il parere degli esperti sembra suggerire il contrario.
Troppe domande senza risposte
Nonostante sia stata la farmacia a venderci una sigaretta elettronica, queste sigarette in Italia non sono né un farmaco (quando contengono nicotina), né un dispositivo medico.
Quindi, nessuna di queste sigarette dovrebbe vantare attività terapeutica nella disassuefazione dalla nicotina, come possono fare i farmaci autorizzati.
Ma ecco alcuni dei principali dubbi che dovrebbero indurre a diffidare di queste sigarette.
Fonte: www.altroconsumo.it
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