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A Roma un atelier all’aperto: le infrazioni di Fausto Delle Chiaie

Foto di Ribes Sappa

Chiunque si trovi a passare tra il Museo dell’Ara Pacis progettato da Richard Meier e il Mausoleo dell’Imperatore Augusto alle sue spalle s’imbatte in un vero e proprio atelier all’aperto che l’artista Fausto Delle Chiaie da più di venti anni monta, smonta e rimonta quotidianamente, rinnovando continuamente la propria produzione artistica.

Si tratta, davvero, di un caso affascinante e curioso che mi ha sempre colpito, fin dalla prima volta quando, passando in quel tratto di marciapiede che separa l’Ara Pacis da piazza Augusto Imperatore, ho notato questa mostra interessante e decisamente ricca di vitalità per mezzo della quale, con spirito trasgressivo, Fausto Delle Chiaie invade quell’angolo di Roma già carico di storia e archeologia.

E ho sempre notato il successo che tale improvvisato (ma, in realtà, assai ben studiato) atelier suscita tra i tanti turisti che passano da quel marciapiede. Un motivo in più per visitare quell’angolo del centro di Roma, tra il Lungotevere e via del Corso.

Fausto Delle Chiaie ha scelto, una ventina di anni fa, quel luogo allora in stato di quasi abbandono per esporre al pubblico, tra la gente in mezzo alla strada, le proprie opere che traggono ispirazione dall’Arte Povera, dalla Pop Art e dal Concettuale, realizzate utilizzando soprattutto materiali poveri o di scarto. Infatti, lo stesso artista definisce “Infrazioni” le proprie realizzazioni: opere ideate e collocate tra le strade come un regalo alla città e ai suoi abitanti.

Disegni visionari e forme umane inverosimili quanto intensamente espressive tratteggiate con i gessetti sull’asfalto; pietre disegnate e colorate trasformate in volti dalle espressioni più varie e spiazzanti; pupazzetti di pongo; oggetti recuperate e trasformati che compongono scene surreali; didascalie argute, ironiche e sbeffeggianti; sassi e pietre immerse nell’acqua come novelli Narciso caduti nello specchiarsi vanitosi: nasce così, lungo quel marciapiede alle spalle dell’Ara Pacis, il Museo all’Aria Aperta di Fausto Delle Chiaie, personaggio eclettico e geniale che dopo gli studi artistici ha girato l’Europa esponendo in varie città prima di far ritorno a Roma.

Atelier pubblico che ha resistito persino quando la zona si è trasformata, per anni, nel caotico cantiere della struttura museale di Meier e resiste, lì imperterrito, anche ora che l’Ara Pacis svetta dinanzi a esso.

Su questo marciapiede, Delle Chiaie realizza, dispone ed espone le sue opere a diretto contatto con il pubblico più vasto che ci possa essere: i cittadini e i turisti che transitano liberi nel suo libero atelier. Egli stesso, infatti, descrive così la sua arte: «Le opere vanno pensate, e io le penso a contatto con il luogo in cui mi trovo, con la città e la strada nello specifico; l’autore quindi non è solo colui che crea l’opera, ma è anche il direttore, l’allestitore, il cassiere, il critico, lo sponsor, il fotografo, il curatore e il custode del luogo dove decide di esporla».


Finalmente l’opera di questa sorta di clochard dell’arte trova oggi il giusto riconoscimento accademico attraverso una monografia ragionata che la casa editrice Electa pubblica con il patrocinio del Comune di Roma, la cura di Giuseppe Casetti e Federico Centoni e la presentazione di Achille Bonito Oliva.

Gli stessi saranno presenti, oggi 14 giugno alle ore 19, proprio presso gli spazi museali dell’Ara Pacis dove il catalogo sarà presentato al pubblico.

3 commenti su “A Roma un atelier all’aperto: le infrazioni di Fausto Delle Chiaie

  1. Aldo
    12 aprile 2014
    Avatar di Aldo

    Ma quale clochard dell’arte? Io vedo soltanto una persona squisita e ironica che ha saputo conservare intatta la sua umanità. Semmai siamo noi nel delirio di assurdi feticismi nei quali barcameniamo inutili e vuote esistenze in cui langue ogni profondità. Io non vedo un poveraccio, ma una persona ricchissima del più autentico senso della vita.

  2. Vanessa Alanis Oliver
    21 luglio 2011
    Avatar di Vanessa Alanis Oliver

    I saw the exhibition a couple of weeks ago. I loved it so much! We took pictures with the artist and he even gave me a piece of his collection as a gift. unfortunately someone at the airport opened my suitcase and stole some objects, including this magnificent souvenir 😦

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Questa voce è stata pubblicata il 14 giugno 2010 da in Cultura - Arte - Musica con tag , , , .