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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

L’Amor perduto (si fa per dire)

Ricevo da Francesco 😦 … è di coccio sto ragazzo….

17 commenti su “L’Amor perduto (si fa per dire)

  1. Nancy
    30 luglio 2010
    Avatar di Nancy

    Mi sbottono anch’io quel ragazzo da allora l’ho avevo lasciato per l’italiano che poi è diventato mio marito e adesso è solo il mio ex. Lasciarlo è stato anche per me una grande sofferenza perchè sapevo di farlo soffire e quando uno ama condivide anche questo. Soprattutto quando quell’amore cambia forma. Credo che quel puppy love lo ricorderò sempre e ho avuto conferma dalla sua ex che lui mi tiene ancora da qualche parte nel suo cuore. La canzone Lady of dreams di Kitaro mi è stata regalata da lui e ancora oggi ogni tanto la ascolto con malinconia. Potrei raccontare dell’altro ma sarebbe come cercare di ricreare quello che ho voluto lasciare. E per rispetto al vissuto e allo stato attuale delle cose ci scriviamo solo e qualche rarisima volta ci sentiamo al telefono.

  2. paoblog
    30 luglio 2010
    Avatar di paoblog

    🙂

  3. Francesco
    30 luglio 2010
    Avatar di Francesco

    Bellissimo, il racconto di Pao…
    È vero quel che egli ci dice: il ricordo indelebile di certe persone, momenti, gesti, episodi, sentimenti ci appartiene per sempre («ci sei sempre stata…») ed è positivo; bello pensare che sia così anche dall’altra parte…
    A me, poi, è capitato di recuperare situazioni di questo tipo a distanza di una decina di anni e di trasformarle in splendida e matura amicizia.
    * * *
    Poi è giusto, anche, pensare che ciò che è andato è andato.
    Però non sempre ci si riesce, ovvero: non se ne ha la forza. Questione di debolezza, ci può stare.

  4. paoblog
    30 luglio 2010
    Avatar di paoblog

    Mi tocca fare come il Grande Statista e scendere in campo…

    Mi riferisco ad una vicenda amorosa che risale ai primi anni ’80 e che riguarda Daniela G.. Ci siamo conosciuti casualmente andando a sciare a S. Moritz, era fidanzata da anni, aveva 3 anni più di me, ma in ogni caso NON ci siamo piaciuti da subito. E’ nata un’amicizia fra la nostra compagnia ed il suo fidanzato e di conseguenza c’era frequentazione. Noi due siamo arrivati a prenderci a sberle sul marciapiede (niente di violento, però la sberla andata e ritorno c’è stata. Ha iniziato lei.) Successivamente è accaduto che io, lei e Manuela, (single) si andasse in montagna, a casa dei genitori del fidanzato, un giorno prima degli altri. L’antipatia era nell’aria, se non fosse che di notte eravamo entrambi svegli (letti vicini) e ci siamo trovati in cucina davanti ad una tazza di tè. Siamo andati a dormire all’alba. Tutta la notte a parlare, a conoscersi, a capirsi. Il giorno dopo tutto era diverso. Sintonia totale di spirito.

    Nel corso della vacanza tale sintonia è emersa brutalmente, al punto tale da imbarazzare gli altri e spiazzare il fidanzato che si è sentito messo da parte. C’eravamo noi due e da qualche nel mondo, gli altri. Solo con una persona, che poi è la mia migliore amica, ho successivamente provato questa sintonia, che peraltro allora non era amore. Non ancora…

    Si torna a Milano, ci si vede spesso, il fidanzato era un pò farfallone ed un pò megalomane, lei comincia a fare confronti. Sono spesso a casa sua, la sera. Il fidanzato ha sempre qualcosa di meglio da fare che stare con lei. Sua madre mi invita a cena, accetto. Diventa una consuetudine che una sera alla settimana mi fermi a cena, passeggiata dopo cena, mai nulla di fisico tra noi. Io m’innamoro, giorno dopo giorno. Lei, sapremo poi, ricambia. Io non voglio fare il terzo incomodo. Lei non capisce cosa vuole, è confusa. Passano i mesi, gli anni (un paio). Siamo sempre nel limbo delle parole non dette, dei baci desiderati e non dati. Si avvicina il suo matrimonio.

    Un giorno le faccio un regalo, in amicizia. Lo rende con una lettera nella quale fa trasparire i suoi sentimenti e, nel contempo, il suo dilemma. Cosa fare?

    Un paio di settimane prima del matrimonio, casa comprata, arredata, lei rompe il fidanzamento e poi scompare, letteralmente. Ricompare parecchi mesi dopo. Ci vediamo al matrimonio di un amico comune. Piange. Non sa come spiegarmi. Non spiega. Io resto passivo. Errore suo, errore mio. (Con il tempo si cresce, si matura, ora le cose sarebbero andate diversamente. In realtà Ro è la dimostrazione di questo cambiamento, ma quello è un fatto privato, conosciuto dagli amici, ma qui non è la sede)

    Alla fine dopo un anno si sposa con uno sconosciuto (a noi), fa un figlio, va a vivere a pochi chilometri da casa mia. Per parecchio tempo, ogni sabato, passavo da lì, fermavo la moto, restavo lì con il casco, sperando di vederla, di parlarle, di chiarire. Mesi, molti mesi. E lei un giorno, sola, mi sfila accanto. Io la guardo passare…la lascio andare. Non serviva a nulla farsi vedere, scatenare in lei i ricordi di una cosa che ormai era passata. La puoi ricordare tutta la vita. Io la ricordo. Spero lo stesso per lei. Ma ciò che è andato, è andato….

  5. Francesco
    30 luglio 2010
    Avatar di Francesco

    È una cosa bellissima!
    Qualsiasi storia d’amore, finita ma vissuta intensamente, lascia segni dentro e fuori di noi che, una volta ritrovata la serenità, è bello andar a cercare e rivedere e che ci permettono di vivere i ricordi con un pizzico di malinconia o nostalgia che male non fanno…
    Sono testimonianze di ciò che si è vissuto e che sempre ci appartiene!

  6. Nancy
    30 luglio 2010
    Avatar di Nancy

    Si.. a distanza d’anni, quando vado a quella casa cerco ancora qualche piccolo segno rimasto; testimone di un grande amore. Lui di sicuro non se lo ricorda ma io si. : )

  7. Francesco
    30 luglio 2010
    Avatar di Francesco

    Sono sempre bellissimi questi gesti, Nancy!
    Immagino che per te sarà stata una bella e forte emozione…

  8. Nancy
    30 luglio 2010
    Avatar di Nancy

    Tienici informati… io ricordo ancora quando il mio primo ragazzo disegnò un cuore con le nostre iniziali davanti a casa. Era come farlo sapere al mondo intero!

  9. Francesco
    30 luglio 2010
    Avatar di Francesco

    E, sì Nancy: non male come idea!
    Sicuramente in linea con il mio sentire e il mio carattere: può darsi che lo faccia davvero!

  10. Nancy
    29 luglio 2010
    Avatar di Nancy

    Si è proprio così.. il mio commento è al tuo Paolo proprio a quello fuori del seminato. A Francesco che altro posso dire… prova a coprire Roma con i tuoi disegni e un milioni di palloncini collorati magari Silvia sta aspettando solo questo per proseguire la favola!

  11. paoblog
    28 luglio 2010
    Avatar di paoblog

    usciamo dal seminato, visto che siamo qua fra noi….

    mi è giunta voce di un incontro agostano fra due Bloggers che c’erano al Raduno di aprile.. ;-).. sta cosa, si sa, mi soddisfa molto….

  12. paoblog
    28 luglio 2010
    Avatar di paoblog

    Però se le parole son sprecate, vedrai che bastonate (tiè, pure la rima).

  13. Francesco
    28 luglio 2010
    Avatar di Francesco

    Vabbe’, alle mazzate son rassegnato, sì!
    Però, non si sa mai: l’esperienza mi ha insegnato che tutto può arrivare (e cambiare) all’improvviso e, sicuramente, anche con molta esperienza in più.
    Grazie ai fatti, ma anche a tante parole già dette che non sono certamente mai sprecate!

  14. paoblog
    28 luglio 2010
    Avatar di paoblog

    Ohi dico … abbracciare le amiche no? …

    Tuttavia per restare in tema, lei ci sarà sempre stata, ma ora se nè annata (si dice così?)…

    parole già dette, ma non si può vivere una vita nel ricordo del passato.. andare oltre non significa dimenticare, che non sarebbe giusto, forse, ma dare il giusto peso ad una cosa che non c’è più..

    anche perchè sei una bella persona e meriti di condividerti con una donna che sappia apprezzarti (e viceversa)

    so che spreco parole, per cui preparo un manganello e quando prima o poi ti vedo, sappilo, sono mazzate 😀

  15. Francesco
    28 luglio 2010
    Avatar di Francesco

    Grazie, Spugna!
    Però non rassegnarti… Magari c’è ancor possibilità che il coccio vada in frantumi!
    * * *
    In effetti questa immagine – precisamente così ma anche insieme ad altre, sempre (ovviamente…) di Silvia – mi si è palesata nella mente e negli occhi ascoltando “Ci sei sempre stata” mentre il Liga la eseguiva dal vivo all’Olimpico, canzone romanticissima e coinvolgente.
    Mentre per tutto il concerto ho saltato, eseguito assolo di chitarra in perfetto stile air-band, abbracciato gli amici: al cospetto di questa canzone ho solo cantato, isolandomi da tutti e da tutto il contesto attorno.
    C’era solo il ricordo di Silvia, che c’è sempre stata – inutile mentire – nei miei pensieri in questi anni, così come c’era sempre stata allora: ovvero, come canta il Liga «eri solo da incontrare / ma tu ci sei sempre stata».
    Silvia era nel mio Destino da sempre.
    Ci dobbiamo rassegnare? Ci sarà sempre?

  16. paoblog
    28 luglio 2010
    Avatar di paoblog

    Se usasse il cervello come usa la matita saremmo a posto.. 😀

    Comunque tralasciando l’Amore perduto, disegna veramente bene.

  17. Spugna
    28 luglio 2010
    Avatar di Spugna

    Francesco… allora mi sono rassegnata, non ti scrivo più niente. E’ bellissimo il disegno, come gli altri 🙂

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Questa voce è stata pubblicata il 28 luglio 2010 da in Amore, Amicizia & Sentimenti con tag , , , .