Il plancton vegetale presente nelle acque dei mari del mondo sta diminuendo al ritmo medio dell’1% annuo e dal 1950 è diminuito del 40% soprattuto ai tropici e ai poli.
A dirlo è lo studio dell’Università canadese di Dalhousie, pubblicato sulla rivista Nature, secondo il quale il fenomeno, probabilmente causato del riscaldamento globale, “colpisce l’intera catena alimentare, uomo compreso”.
Il fitoplancton infatti è alla base della catena alimentare e rappresenta un nutrimento sia per i minuscoli organismi dello zooplancton, sia per i grandi mammiferi marini come le balene, sia per la maggior parte dei pesci.
“Il plancton vegetale – conferma Boris Worm, uno degli autori dello studio – gioca un ruolo fondamentale nell’ecosistema del pianeta. Produce la metà dell’ossigeno che respiriamo, riduce la Co2 ed è importante per la pesca. Un oceano senza fitoplancton funzionerà in modo diverso”.