Bene, come previsto, nonostante le cifre sbandierate dall’Istat e/o da Tremonti, il lavoro non decolla. Dopo la solita fiammata ad inizio mese, rieccoci qua a girare i pollici.
Mal comune mezzo gaudio, ma fino ad un certo punto, che alla fine del mese (e non solo) ognuno ha le sue rogne da grattare.
Però resto sempre basito quando inciampo in persone che sembra non capiscano cosa stanno facendo o, meglio non-facendo. Il mondo del lavoro, tanto più nel settore produzione, è dominato da una sola parola: Urgente.
Tutto è Urgente. E’ Urgente per prendere al volo una richiesta in questi momenti bui, ma è Urgente anche perchè ci si è dimenticati di ordinare il materiale in tempo utile, è Urgente perchè si aspetta l’ultimo minuto, confidando in una diminuzione dei prezzi (ed in genere è il contrario).
E’ Urgente perchè si aspetta una delle 5 firme che servono per confermare l’emissione dell’ordine. E’ Urgente perchè si perde magari 1 settimana per cercare di abbassare il prezzo di 2 cent per scoprire poi che per risparmiare 50 € hai tenuto fermi i tuoi operai in cantiere per alcuni giorni.
Va bene. Però mi chiedo come sia possibile, ad esempio, inviare una richiesta per decine di migliaia di pezzi da produrre appositamente secondo le dimensioni richieste dal cliente, senza però comunicare le dimensioni. 😀 Sembra una barzelletta? Questa settimana è già successo due volte. Però se un cliente ha subito comunicato le informazioni indispensabili, l’altro dopo 1 settimana è ancora in alto mare. Non lo sa.
Il problema nasce dalla filiera lunga, tipica italiana, che porta l’azienda A a chiedere a B la fornitura, poi B la chiede a C ed infine ecco che noi produttori (D) riceviamo la richiesta iniziale.
Ogni problema, ogni informazione mancante oppure errata deve poi fare il percorso inverso, i tempi si allungano ed ecco che tutto è Urgente.
Stesso discorso per i prezzi. E’ evidente che se l’azienda D offre all’azienda A la fornitura è diretta ed il prezzo competitivo. Ma i vari passaggi D > C > B > A incrementano i costi, le ricariche percentuali, che aumentano ad ogni passaggio così come aumenteranno poi i costi addizionali, tipo i trasporti, per cui la stessa scatola viaggia da qui a là, aumenteranno anche i consumi e l’inquinamento per tutta una serie di trasporti (su gomma, ovvio) inutili.
Però…però qualcuno potrebbe chiedersi perchè l’Azienda A non si rivolga sistematicamente al produttore. Le ragioni sono molteplici e ve le spiego con alcuni esempi di vita reale.
A vuole pagare come gli pare, diciamo a 120 giorni fine mese rimessa diretta. Ovvero sai quando consegni, ma non quando (e se) incassi. Io rifiuto ed allora A si rivolge a B che si rivolge a me (D), che sono il produttore. Io con B ho un rapporto commerciale consolidato e gli faccio credito. A questo punto B, che ben conosce A, gli offre i pezzi con un pagamento lungo, ricaricato in modo tale da compensare il ritardato pagamento.
Il risultato? A pagherà 300 quello che noi vendiamo a 100. Ha fatto un affare?
Il bello è che pensa di averlo fatto, anzi, si vanterà di aver acquistato alle sue condizioni, alla faccia della ditta D che, dico io, accettava solo pagamenti più brevi. Gli insegno io a lavorare a quello. Si, certo, insegnami. E poi tra qualche anno, quando tu sarai in amministrazione controllata, io sarò ancora qui…
Un altro esempio. A chiede a D: il prezzo è 100. A chiede a B che però è un rivenditore che quindi chiede a D: il prezzo è sempre 100, ma si trasforma in 180. A dice a D: mi spiace, sei fuori del 30%, poi però ordina a B, pagando non il 30% in meno, ma l’80% in più.
Chiamalo affare. Ma poi salta fuori che il capo dell’ufficio Acquisti di A gioca a tennis con il venditore di B… 😉 … che le offerte di D si perdono per strada, e via dicendo. Chi lo fa l’affare?
E di esempi ne avrei a decine…
°°°
Nella remota ipotesi che il ministro Tremonti oppure il Governatore Draghi inciampino in questo post, 😀 colgo l’occasione per far notare che ancora una volta sono alle prese con i soliti pagamenti in ritardo, sempre dal medesimo soggetto; purtroppo si tratta di una serie di forniture che si sono accavallate, perchè la prossima volta, se vogliono il materiale, il grano lo cacciano ad Avviso merce pronta… per lavorare gratis siamo sempre in tempo.
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D’accordo su tutta la linea: io sono disordinato, approssimativo, pigro e disorganizzato.
Nonostante a scuola non me la cavassi male entrando nel mondo del lavoro mi sentivo inadeguato, sentivo sempre la paura di vedere emergere tutti i miei limiti. Poi ho scopert che di gente efficiente ce ne è davvero poca in giro.
Ho cambiato lavoro molte volte, ed in ogni nuova ditta sono rimasto impressionato dalla apparente efficienza di tutti per il primo mese. Poi scavi sotto la scorza esterna e scopri un universo di approssimazione indolenza, arroganza, superficialità: il tutto condito da un culto eesagerato del proprio io. Dopo un pò di anni, quattro diverse situazioni lavorative private più due nel pubblico potrei fare una casisitica immensa di castroniere tipo quelle raccontate da Pao, anche commesse da me naturalmente.
Ho provato a pensare a quante persone di quelle incontrate assumerei e non arrivo a cinque. La verità è che siamo molto meno efficienti, organizzati e competitivi di quello che pensiamo: siamo superficiali arroganti ed incapaci di fare le cose una sola volta. Siamo però sempre pronti a prendercela coi cinesi o gli indiani che ci rubano il lavoro o pensare a questa crisi come se ce la mandassero dal cielo, non è così.
Siamo noi una società in piena crisi di identità, fatta di individui saccenti ed inutili.
Io credo che si scenderà ancora per molti anni, fino a quando tutti saranno costretti ad un vero bagno di umiltà…altrochè ripresa.
Non è fattibile il confronto fra l’acquisto di un privato e quello che intercorre fra due aziende.
diciamo che l’affare non lo ha fatto però a dilazionato il pagamento, in un certo senso lo capisco, io dovrei acquistare un obiettivo ma non ho i soldi tutti insieme, lo scorso anno fortunatamente la nikon ha fatto una finanziaria a costo zero x cui no problem, ora sembra l’abbia tolta x cui se lo voglio acquistare dovrò farlo con una normale finanziaria. Adesso dovrò vedere quanto mi verrebbe di più, però per me anche se non è un affare è l’unico modo!