Testo di Masomink / Disegno di Francesco
Il bello di certi quartieri di una città come Roma è che sono dei piccoli paesi dentro la Città. Tu puoi vivere la Città nel suo unicum, nella totalità metropolitana prendendo da essa tutto il meglio della grande dimensione cittadina, ma anche vivere la piccola realtà del quartiere; anzi: meglio del rione, che è un piccolo paese a sé stante, dove ci si conosce un po’ tutti, la gente si riunisce nei bar come nei paesetti. E anche senza frequentare i bar come cliente conosci gestori e clienti perché si vive in mezzo alla strada e ci si incontra sui marciapiedi… C’è gente che non esce mai dal proprio rione: per loro, praticamente, Roma è quella; un paesetto di 100.000 abitanti al massimo e del resto non conoscono nulla, andare in altre zone della città è come fosse un viaggio…
… Se avessi tempo pi piacerebbe andare in giro tra i bar del mio quartiere, semplicemente per raccogliere su una, cento, mille Moleskine dalla copertina nera le infinite storie che si possono ascoltare e raccontare in un bar…
Un bar come fonte di ispirazione… Di mille ispirazioni: in un altro tipo di quaderni, di quelli con carta martellata per acquerelli, raccoglierei con matita, china e acquerelli, la sera, i ritratti delle persone che passano dal bar…
Una vita da passare a “fare questo” mi piacerebbe davvero molto, molto, molto…
Per ora inizio dal ritratto della bella e sexy barista dai capelli rossi che il pomeriggio serve al banco del baretto di viale Angelico, proprio sotto casa mia… Non è, davvero, proprio un angelo?