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Ma come le fanno a Roma le strisce pedonali?

di Maurizio Caprino

Strisce Roma folli Mazzone

Giuro che non è un fotomontaggio: la fonte è assolutamente autorevole (Francesco Mazzone, esperto Aci che cura tra l’altro proprio i test europei sugli attraversamenti pedonali). E che non siamo in un posto sperduto di provincia, dove il Codice della strada può anche essere visto come qualcosa di lontano.

Anzi, siamo a Roma, su quella via Tiburtina (angolo via Checchi) nei cui paraggi c’è il “tempio” della segnaletica italiana: la direzione generale Sicurezza stradale del ministero delle Infrastrutture, che detta le norme su ciò che devono fare i gestori di strade e su ciò che devono evitare.

Ma qui evidentemente vince la prassi: il geometra che sovrintendeva alla tracciatura di queste strisce pedonali deve aver pensato che ricavare un posto auto in più su quell’incrocio non creava troppo problemi di visibilità e intralcio al traffico ed è andato in deroga a qualsiasi norma (che intende salvaguardare proprio sicurezza e fluidità).

D’altra parte, questo non è l’unico caso in cui Roma si distingue per strisce pedonali assurde. Sarà l’aria?

Fonte: http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/

Un commento su “Ma come le fanno a Roma le strisce pedonali?

  1. Francesco
    5 gennaio 2011
    Avatar di Francesco

    Non mi stupisco.

    Se ricordo bene, Pao ha postato, qui sul blog, il racconto di come, una notte, ho assistito da casa alla realizzazione della segnaletica orizzontale (Strisce pedonali e linee di parcheggio) nella traversa di Viale Angelico di fronte alla mia abitazione.

    Segnaletica realizzata con tutte le automobili parcheggiate: senza, ovvero, aver posto un divieto di parcheggio un paio di giorni prima in modo da poter lavorare con la strada sgombera di auto.

    Risultato: segnaletica dipinta in modo incompleto, anche peggio rispetto a quella ritratta nella foto, che ancora è così a distanza di mesi.

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