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Conoscere il freno a mano ed il suo utilizzo

Fra i commenti al recente post di Maurizio Caprino sulla difficoltà di utilizzare il freno a mano, in caso di emergenza, a causa dell’ingombro di giacconi e cappotti, ho trovato una serie di domande di un lettore in merito al freno della Fiat Multipla (posizionato a sinistra), del freno a pedale della Mercedes ed infine sul freno elettronico, che si sta diffondendo negli ultimi tempi.

Anche se sono situazioni che non mi interessano direttamente, trovo che sia un argomento utile da approfondire, soprattutto considerando che, come ricorda Caprino, sono molti gli automobilisti che non perdono tempo a leggere con attenzione il libretto d’istruzioni della vettura.

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di Maurizio Caprino

Per quanto riguarda il freno a mano a sinistra, si deve presumere sempre che chi si mette al volante di un’auto ne conosca i comandi e questo non vale solo per il freno a mano: dovremmo stare tutti più attenti prima di girare la chiave e partire. Quindi, in questo caso, l’unica cosa da rimproverare davvero al costruttore è aver messo il freno a mano in una posizione non raggiungibile anche dal passeggero, il che in caso di emergenza è importante.

Discorso analogo per il freno a pedale Mercedes, con la precisazione che va usato strettamente per fermarsi: rispetto alla leva tradizionale, non consente di far girare l’auto su un tornante (manovra da consigliare non per fare gli scemi ma solo quando realmente non si riesce più a curvare) perché resta poi bloccato e quindi va usato solo a ruote diritte per evitare di uscire di strada fermandosi prima del guard-rail o del fosso.

Una volta fermi, si riparte immediatamente per togliersi dalla posizione pericolosa (sperando di avere la trazione sufficiente per farlo). Per questo motivo, è preferibile la leva tradizionale: modulandola e sbloccandola subito, consente di trarsi d’impaccio con una sola manovra, senza doversi fermare e ripartire.

Quanto alle auto che hanno il freno a mano elettronico a pulsante, per fermarsi occorre insistere a premerlo.

Più difficile è abituarsi a sbloccarlo per modulare la manovra, ma dipende dal singolo modello e quindi è quantomai consigliabile guardare con attenzione il libretto di uso e manutenzione (altra abitudine totalmente persa in questi anni, nonostante le vetture siano molto più complesse che in passato!).

In ogni caso, anche qui la mera funzione di strettissima emergenza (fermarsi prima del dirupo) è assolta.

Quanto alle reazioni dell’Esp e della trazione integrale, dipendono da come sono tarate le centraline, dallo schema meccanico della trasmissione, dal peso della vettura (nonché dalla sua ripartizione sugli assi), dalle gomme montate e dal tipo di fondo.

Personalmente, ho provato in pista su ghiaccio una Bmw X1 2.0d con gomme leggermente chiodate (i chiodi sono vietati su strada) e facendo un tornante in modo “allegro” (entrando veloci in curva) l’azione del freno a mano era paragonabile a quella della Mini Cooper S a trazione anteriore. Ritengo che sarebbe andata in modo analogo con pneumatici invernali su neve non ghiacciata.

Ma è un test da non fare su strada e – ripeto – i risultati dipendono dalla combinazione dei fattori che citavo prima.

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Questa voce è stata pubblicata il 20 gennaio 2011 da in Il mondo dell'automobile (e non solo), Sicurezza stradale con tag , , , , , , .