Eccoci arrivati all‘ennesima tappa della riduzione dei limiti di velocità in tangenziale, che dovrebbe entrare in vigore da lunedì 21, dopo aver perso una quindicina di giorni almeno per i soliti problemi burocratici e di competenze che, al solito, vanificano un’iniziativa (discutibile) per tamponare una situazione d’emergenza.
Tralasciando tutto quello che si è detto in questi giorni, trovo veramente ridicolo leggere sul Corriere affermazioni di questo genere:
I trasgressori rischiano multe da 74 a 296 euro. Ma poi rischiano davvero? Dalla Provincia si precisa che «l’obiettivo del nuovo limite di velocità è ridurre le emissioni inquinanti, non fare cassa», che non saranno utilizzati autovelox elettronici e che alla Polstrada è chiesta «tolleranza verso gli automobilisti».
Resto dell’idea che sarebbe sufficiente rispettare il limite dei 90 kmh, per garantire più sicurezza ed anche un minor impatto ambientale, ma se arriviamo al punto di sostituire tutta la segnaletica, (per quanto? 20 giorni?) e poi non multare i trasgressori, ma a che serve?
In questi giorni oltre alla vicenda dei 70 kmh in tangenziale, ho letto nuovamente la richiesta di abbassare in città il limite a 30 kmh. L’ambiente mi sta a cuore, faccio il possibile per ridurre il mio impatto sull’ambiente, però ci vuole anche un pò di logica.
Le regole della guida Ecodrive (o Ecoguida), tra le altre cose, prevedono di usare la marcia più alta, al fine di ridurre i consumi e, di conseguenza, le emissioni inquinanti.
Cominciamo dai 70 kmh. Con la Toyota (diesel) riuscirei a viaggiare in 5a, ma con la Smart (benzina) no. Il cambio automatico inserisce la 5a sempre sopra i 70 kmh, per cui girerei costantemente in 4a e quindi con consumi decisamente più alti.
Arriviamo ora ai 30 kmh. Quando uso la Toyota (diesel), giro in città in 5a, a 1000 giri ovvero sul filo dei 40-50 kmh. Eliminando eventuali situazioni d’emergenza, che non sono prevedibili, non mi sono mai trovato in difficoltà applicando la cosidetta Ecodrive. I consumi ci guadagnano in maniera evidente ed una volta modificato l’intero approccio alla guida, si resta in ogni caso più rilassati.
Posso dire che alla base di tutto secondo me c’è la capacità di leggere il traffico, cosa questa che fermo restando il principio della guida ecologica, si riesce a capire quando sia il caso di restare a 1000 giri in quinta e quando invece è meglio scalare una marcia, proprio al fine di mantenere un’andatura fluida.
L’Ecoguida assieme ad una corretta manutenzione del veicolo permette di ottenere un risparmio di carburante fino al 25%.
Però per procedere a 30 kmh, la 5a me la scordo, ma anche la 4a. Ho fatto qualche prova in questi giorni, di fatto sarei costretto ad usare la 2a e la 3a e tanti saluti ai consumi.
Con la Smart, stesso discorso. Per andare a 50 kmh, se tengo il piede di velluto, calibrando al meglio il cambio automatico, riesco a mantenere la 4a, ma con i 30 kmh…
Anche se di primo acchito sembra un controsenso, resta poi da considerare il rischio maggiore che si ha nel dover rispettare una velocità così bassa, inq uanto di fatto si è costretti a controllare spesso il tachimetro, distogliendo lo sguardo dalla strada. Il che non è un bene.
Ovviamente il mio ragionamento si basa sulla mia condotta di guida. Essendo abituato ad usare il buonsenso, va da sè che il limite in città come in tangenziale, potrebbe anche essere di 130 kmh, ma se le condizioni del traffico (e la sicurezza) richiedono una velocità più bassa, io mi adeguo, senza che obbligatoriamente qualcuno mi dica devi guidare più piano.
Ma sappiamo che nel Belpaese il buonsenso, la civiltà ed il rispetto dell’altro, sono latitanti da anni. Tuttavia sarebbe il caso di educare gli incivili, piuttosto che porre limiti sempre più stretti agli altri complicando non poco la loro guida.
Sebbene il limite di 30 kmh in centro non mi riguardi, visto che quando devo andare in centro parcheggio ai confini e poi mi muovo a piedi, resto dell’idea che sia una cosa ingestibile, interessante forse sulla carta, ma siamo in Italia e già percorrere le strade cittadine a 50 kmh (!) crea spesso situazioni di rischio per chi vorrebbe rispettare il limite. Basti pensare al solo fermarsi al giallo del semaforo, che sia controllato o meno dal T-red.
E se le basi di una variazione del limite al ribasso, fossero le stesse descritte inizialmente, con limiti da far rispettare, ma con tolleranza, senza incrementare i controlli e via dicendo, dove si pensa di andare se non precipitare in pieno nel caos?
Che poi, il discorso è sempre quello: in Italia non viene rieletto il politico che Fa, ma quello che impedisce di Fare. Con totale complicità degli elettori. Tutti buoni a protestare finchè non gli tocchi il loro giardinetto e le loro abitudini.
Se avessimo degli amministratori che prendono decisioni, anche impopolari se serve, che le portino avanti nel tempo, con una programmazione coerente e senza deroghe e privilegi vari, forse… e dico forse, riusciremmo a diventare una Società civile.
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