Visto che va di moda così, anche questa l’hanno chiamata “patto sociale”. Contro il traffico che strangola Milano, stavolta.
Ma, tolti gli effetti speciali mediatici, temo che ne resterà ben poco: la condivisione dei marciapiedi tra pedoni e ciclisti, di cui si sta iniziando la sperimentazione tra via Padova e la Martesana, mi pare una cosa un po’ troppo difficile per noi italiani. Con buona pace di Letizia Moratti, accorsa da sindaco a tagliare il nastro.
Non lo dico a sensazione, ma perché in effetti in giro per l’Italia non mancano altri esempi. Magari non ce ne rendiamo conto, perché non sono stati pompati mediaticamente. Ma, se fate mente locale, è possibile che vi ricordiate anche voi di aver visto marciapiedi o sentieri divisi in due da una striscia: da una parte dovrebbero andare i pedoni, dall’altra i ciclisti.
D’altra parte, il Codice della strada ha da sempre previsto appositi segnali per indicare che la circolazione è regolata in questo modo. Ma chi se ne cura?
E’ un po’ come sulle scale mobili: mentre gli inglesi si tengono rigorosamente da un lato per non intralciare chi ha più fretta e sale i gradini, noi italiani su quegli stessi gradini ci ammassiamo disordinatamente.
Così camminiamo su quei marciapiedi incuranti della segnaletica: “da quando in qua i segnali valgono anche per i pedoni?”, sembriamo chiederci.
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Secondo me in una città, dove gli automobilisti sono l’esempio dell’anarchia pura, dove i motocilisti transitano abitualmente dove è vietato sotto gli occhi dei vigili ed in mancanza di meglio, se ne vanno sui marciapiedi, dove i pedoni si fanno i fatti loro, come si può pensare che quest’iniziativa funzioni?
E’ sufficiente andare sulla ciclopedonale sul Naviglio, dalle parti di Robecco (MI), per scoprire che all’inizio ci sono i cartelli che invitano pedoni & ciclisti a tenere la destra. Una cosa che sarebbe pure ovvia, ma scriviamola.
Se non fosse che poi ognuno si fa i fatti suoi, i ciclisti arrivano spesso veloci (troppo) in gruppo, i pedoni se va bene tengono la sinistra, sennò occupano tutta la strada e via andare.
Mi diverto quando li incrocio a dire a voce alta a Ro: Ed il bello è che si deve tenere la destra, ma ho lo stesso effetto del lampeggio a quello nella corsia di mezzo in autostrada. Il nulla.
L’unica cosa nella quale siamo veramente maestri in questo paese (la p è minuscola intenzionalmente) è l’inciviltà.
Tutto il resto è superfluo…
I commenti sono chiusi.
Quelle sagge divisioni le ho viste in Svizzera, e anche negli Stati Uniti dove addirittura c’è la polizia che viaggia in bici e se un pedone è dal lato sbagliato lo riprende subito, per non parlare di quelli con i roller banditi dai boulevard e solo per bici e pedoni. Abbiamo una strada tutta in salita ma dobbiamo costruirla tutti insieme. Sono sempre ottimista!