Premessa: Dolce & Gabbana non mi sono simpatici. Non li conosco personalmente, ma so alcune cose da un’affidabile gola profonda che, francamente, non me li rendono simpatici.
Detto questo oggi stavo leggendo la notizia della loro assoluzione dalle accuse di truffa ai danni dello Stato e infedele dichiarazione dei redditi, per una presunta evasione fiscale di circa un milione di euro tra il 2004 e il 2005.
In calce alla notizia c’era anche scritto che nel gennaio scorso i consiglieri comunali milanesi di opposizione Basilio Rizzo, eletto nella lista Dario Fo, e Aldo Ugliano del Partito Democratico, avevano presentato una mozione per la revoca dell’Ambrogino d’Oro agli stilisti, a causa appunto dell’inchiesta per presunta evasione fiscale. La civica benemerenza è stata conferita dal Comune ai due stilisti il 7 dicembre 2009.
Sento spesso dire da questo politico o dall’altro (si cambia lo schieramento, ma il succo è sempre quello) che i processi si fanno in Tribunale, per cui mi chiedo con quale diritto Rizzo & Ugliano abbiano chiesto la revoca della benemerenza, prima che la Giustizia avesse emesso la sentenza.
Un modo come un altro, forse, per guadagnare qualche voto, cavalcando l’onda di sdegno popolare che nasce quando si leggono evasioni di centinaia di milioni, per poi condire il tutto con demagogia e retorica, senza approfondire mai nulla.