Leggo su Il Fatto Alimentare – Un articolo di Stefania Cecchetti
I clienti dei prodotti equosolidali lo conoscono bene, perché ormai dal 1995 occhieggia, nella sua confezione rustica ( “carta da pacco” legata da un filo di corda), dagli scaffali delle botteghe. E’ il cioccolato di Modica prodotto dalla Cooperativa sociale Quetztal.
Devo confessare che, da profana del cioccolato quale sono, la prima volta che l’ho mangiato ho pensato che fosse di qualità scadente: aspetto poco lucido e con macchie chiare in superficie, sapore molto inteso e, soprattutto, la strana sensazione di sentire i granelli di zucchero sotto i denti.
In realtà, quelli che ai miei occhi sono difetti, sono il pregio di questa straordinaria cioccolata, apprezzata dai puristi non solo per il sapore verace, ma anche per alcuni “valori aggiunti” che ne fanno un prodotto alternativo.
Il primo: Queztal è cioccolato modicano tradizionale, che a sua volta è un recupero storico della cioccolata di Maya e Aztechi. Avete presente il film “Chocolat”, con la bellissima Juliette Binoche? Bene, alla cooperatva Queztal le cose non sono poi molto diverse.
La pasta amara, il primo prodotto derivato dalla spremitura delle fave di cacao, viene sciolta a bagno maria a bassa temperatura (circa 50°, contro gli 80° consueti), senza concaggio né temperaggio. In questo modo mantiene inalterate tutte le proprietà benefiche del cacao come le vitamine e i sali minerali. Insieme al cacao vengono sciolti lo zucchero di canna e le spezie, che sono la caratteristica peculiare della cioccolata Queztal: cannella, vaniglia, peperoncino e zenzero, macinate direttamente, non sciolte in essenza.
Lo zucchero, data la bassa temperatura, non si amalgama perfettamente con il cioccolato: da qui la consistenza granulosa, acuita anche dall’assenza di lecitine e grassi. Quando si raffredda, questo composto dà origine alla classica barretta con 4 tagli, ognuno dei quali è la dose giusta per preparare una tazza di cioccolata calda, me che viene gustata anche così, allo stato “solido”.
Fin qui la tradizionale ricetta del cioccolato di maya e aztechi, che dal Sudamerica gli spagnoli conquistadores portarono in Europa. Oggi si fa ancora così solo a Modica e ad Alicante, in Spagna. Ma Queztal ci mette qualcosa di più: gli ingredienti del commercio equo e solidale.
“Il nostro prodotto – spiega Sara Modica, della cooperativa sociale – vuole coniugare una tradizione locale con i prodotti del Sud del mondo, nel segno della solidarietà. Ecco perché a nostra nuova linea di prodotti di chiama “LAeQUA” e ha una confezione che ricorda una busta, a sottolineare che la nostra cioccolata ha fatto un lungo viaggio prima di arrivare sulle nostre tavole”.
E nel segno della solidarietà anche la scelta della cooperativa di aprire un proprio laboratorio, dopo essersi affidata per anni a un laboratorio esterno: “In questo modo possiamo garantire direttamente che i nostri criteri sino rispettati. In più abbiamo parcellizzato i turni di lavoro attraverso l’uso del part-tme: così diamo da lavorare a più persone possibili”.
Per Queztal lavorano anche alcune aziende locali: quelle che producono, per esempio, gli agrumi e la frutta secca (i famosi pistacchi sicialini!) usati per aromatizzare il cioccolato. Curiosa la valorizzazione di un prodotto molto antico: la manna (di biblica memoria), una resina aromatizzante e dolcificante estratta da una qualità di frassino che cresce sui monti delle Madonie.
Queztal ha avviato una collaborazione con un’azienda locale che ha ricominciato a produrla. E’ nata così la linea Manchò, adatta anche ai diabetici, che mescola cioccolato e manna secondo un’antica ricetta del Seicento. Insomma, come tutti i prodotti equosolidali, anche la cioccolata Queztal è molto più di quello che sembra.
Del resto già il nome di questa cooperativa è tutto un programma: quando la fecero nascere, più di 15 anni fa, i soci fondatori scelsero il nome del leggendario uccello sudamericano dalle piume coloratissime, il queztal appunto, che si dice abbia smesso di cantare all’arrivo dei conquistadores e che riprenderà a produrre il suo suono melodioso solo quando gli uomini torneranno a vivere liberi e in pace. Un miraggio, di questi tempi.
Vi ringrazio per aver postato l’articolo.
La nostra scommessa è proprio quella di realizzare nel nostro laboratorio a Modica un prodotto modicano nella ricetta, sebbene di origine sud-americana, con prodotti del commercio equo e solidale. In questo modo cerchiamo di creare e garantire lavoro pulito e rispettoso sia nel Sud del mondo che nel Sud Italia.
Il nostro cioccolato, così, risulta due volte più buono: nel sapore, che è certamente unico, e nel valore.
Infine, ci piace pensare il nostro laboratorio non solo come un luogo di produzione ma anche come luogo di scambio e condivisione, e per questo invitiamo a venirci a visitare, non solo per farvi vedere come si realizza una barretta ( farvela gustare, ovviamente), quanto anche per tessere relazioni.
Secondo me è uno dei migliori cioccolati e le macchie chiare denotano che c’è il burro di cacao e comunque aldilà di questo, è ITALIANO!