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La scalata per ripulire l’Everest

di Silvia Passini – Fonte: Lifegate

Un’arrampicata per eliminare le tonnellate di spazzatura abbandonate sulla vetta più alta del mondo, l’Everest.


Giunta alla sua quarta edizione, è iniziata anche quest’anno la Eco Everest Expedition. Dal 1953, anno in cui la vetta himalayana è stata scalata per la prima volta, sono state tantissime le persone che si sono avventurate nell’impresa. Persone coraggiose, sportive, forti.

Tra queste, purtroppo anche molti incivili, che non si sono preoccupati dell’ambiente e della bellezza della montagna. Lungo il percorso e una volta giunti a destinazione hanno infatti lasciato corde, bottiglie, bombole di ossigeno vuote e altri rifiuti.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica l’associazione Asian Trekking organizza da alcuni anni squadre di alpinisti per recuperare i rifiuti: si prevede quest’anno di raccoglierne 4.000 chili dalla parte inferiore della montagna e 1.000 dalla cima.

E’ previsto anche un incentivo economico per gli scalatori, infatto verrà dato loro 1 dollaro e 40 per ogni kg di rifiuti recuperati e portati al campo base.

Le squadre di alpinisti che fanno parte di questa eco arrampicata hanno a cuore l’ambiente, la sua tutela e la sua salvaguardia. Lo dimostreranno anche attraverso le modalità di conduzione della scalata.

Come ha spiegato lo sherpa Apa, guida dell’iniziativa che ha scalato l’Everest venti volte: Non utilizzeremo combustibili fossili, ma impiegheremo cucine paraboliche solari e berremo acqua sterilizzata invece che purificata tramite ebollizione.

Un’interessante iniziativa, che concilia l’amore per la montagna con l’amore per l’ambiente. Un esempio virtuoso di rapporto con la natura, che continuerà fino al monsone estivo.