Leggevo ieri delle vicende legate alla fotografia che raffigura il Presidente del Turkmenistan, Gurbanguly Berdimuhamedow; un uomo che ha festeggiato le donne, l’8 marzo,con un provvedimento volto a premiare le donne che faranno almeno otto figli.
Ma andiamo oltre. La foto raffigura il Presidente in abito blu e cravatta scura e tutti (scuole, ospedali, uffici pubblici) sono stati costretti ad esporre le fotografia, acquistata peraltro a loro spese.
Ma ora si cambia, in quanto in febbraio il Presidente ha deciso che preferisce il beige. Da febbraio 2011 quindi, è necessario acquistare la fotografia aggiornata. Se non fosse, ad esempio, che per il preside di una scuola l’acquisto della fotografia comporta una spesa pari al 30% del suo salario mensile.
Ma, come leggo sull’articolo di Stefania Mascetti e pubblicato da Vanity Fair, il Presidente non se ne cura. Chi non si adegua rischia di essere licenziato, secondo quanto scrive il quotidiano Kronika Turkemistana.
L’immagine del Presidente ha addirittura un valore sacro, al punto che in alcune amministrazioni è proibito accartocciare i giornali (e meno che mai buttarli!) se contengono una sua foto.
D’altro canto sono i vantaggi dell’essere Presidente in una dittatura monopartitica fortemente personalistica
Speriamo non si faccia crescere i baffi altrimenti un’altro colpo di inteligenza e capriccio riguardo una immagine imposta!
Tra un po’ noi faremo la stessa fine!