Leggo su Il Portale dei Consumatori
Grazie a questo provvedimento e alla circolare esplicativa dell’Agenzia delle Entrate (n.26 E), gli inquilini che hanno un contratto d’affitto non registrato, concordato solo verbalmente, registrato come un finto comodato gratuito, o a una cifra più bassa rispetto a quella realmente pagata, già da questi giorni possono emergere dall’illegalità traendone enormi benefici.
Dal giorno in cui registrano il contratto di locazione, infatti, hanno diritto a un nuovo contratto supervantaggioso, ovvero a canone annuo pari al triplo della rendita catastale della casa in cui vivono.
Conti alla mano in una città come Milano l’affitto di un bilocale, oggi a 800 euro al mese, potrebbe scendere a 180 euro, mentre a Roma da 1.000 euro si passerebbe a 200 euro.
In particolare, si legge nella circolare dell’Agenzia delle Entrate, “ex lege, la durata del contratto viene stabilita in 4 anni a decorrere dalla data di registrazione (volontaria o d’ufficio).
Il rinnovo per giunta potrà essere di altri 4 anni in base alla legge n. 431 del 1998.
Cosa occorre verificare
Cosa deve fare l’inquilino che intende emergere dall’irregolarità?La prima cosa è verificare se effettivamente il contratto d’affitto è stato registrato presso l’Agenzia entro il 6 giugno 2011. Per velocizzare l’operazione ci si può registrare ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it) e con il codice Pin (il codice identificativo personale) accedere al Cassetto Fiscale on line.
“Le informazioni”, spiega la circolare, “sono visualizzate al percorso: La mia scrivania – Consultazioni – Cassetto Fiscale – Dati Patrimoniali – Atti del Registro. Selezionando l’anno di registrazione verranno visualizzati tutti gli atti registrati, in cui è parte l’utente, con i dati di dettaglio quali: l’ufficio presso cui è stato registrato l’atto, la tipologia, il numero e la data di registrazione, le parti interessate e gli importi dichiarati”.
Qualora il contratto di locazione non fosse stato registrato, la seconda cosa da fare è chiedere all’Agenzia del territorio la rendita catastale dell’abitazione oggetto del contratto. Il servizio è gratuito e accessibile a tutti. Una volta che si conosce l’importo si possono calcolare affitto e imposte di registro che si pagheranno con il nuovo contratto che parte immediatamente dalla registrazione.
Il contratto di affitto
A questo punto non resta che registrare presso l’Agenzia delle Entrate il contratto d’affitto. La cosa si può fare anche se non si ha in mano una copia cartacea del documento firmata dal padrone di casa. “In caso di omessa registrazione del contratto di locazione ovvero nel caso in cui sia stato registrato un contratto di comodato fittizio”, scrive l’Agenzia, “può procedere alla formalità di registrazione anche una delle parti contraenti, pur in assenza di un apposito contratto scritto.
Analogamente, nel caso in cui le parti contraenti intendano denunciare un canone di locazione più elevato rispetto a quello indicato nel contratto già registrato, non è necessario che venga prodotto all’ufficio dell’Agenzia un atto scritto. In tali ipotesi, chi procede alla registrazione deve presentare denuncia in doppio originale unitamente al modello 69 debitamente compilato”.
Al momento della registrazione, però, l’inquilino versa l’imposta di registro, più le sanzioni per il ritardato pagamento (anticipando anche la metà che scalerà al proprietario). In cambio, grazie alla legge, potrà pagare da quel momento in poi un canone mensile ultra-ribassato.
Quanto si paga, quanto si risparmia
Esempio: per un canone di 1.000 euro al mese in piedi da 3 anni l’inquilino al momento della registrazione deve pagare l’imposta di registro di 3 anni, pari a 240 euro all’anno, per un totale di 720 euro. Se si aggiunge il 30% di sanzioni, pari a 216 euro, si arriva a 936 euro.
Metà di questo importo, è a carico del proprietario di casa. L’inquilino può, quindi, scalarlo dall’affitto dei mesi successivi.
Dal giorno della regolarizzazione, il canone potrebbe ridursi anche dell’80% e scendere a 200 euro al mese, ai quali va aggiunto l’adeguamento pari al 75% dell’aumento degli indici Istat, dal secondo anno (circa 4 euro). uL’imposta di registro, che si paga da questo momento in poi, sarà di 48 euro, da dividere tra proprietario e inquilino.
E’ veramente uno schifo, se si volesse una situazione di regolarizzazione si dovrebbe prima mandare un avviso per l’ irregolarità da mettere in regola e poi agire con provvedimenti che sanzionano tanto pesantemente.
Non ha senso perchè chi ha il coltello dalla parte del manico non dovrebbe poterlo usare indiscriminatamente e a suo uso e consumo.Si dovrebbe prevedere prima una azione di regolarizzazione bonaria.Ecco perchè in Italia è diventato e sarà sempre peggio qualsiasi tipo di investimento privato.
grazie dell’aiuto, ma chi ci tutela? e come?
Ad un mio amico che aveva appunto un contratto di affitto attestante un prezzo più basso di quello che pagava, è stato fatto lo sfratto.
Lui ha aspettato il decorrere dei termini di legge e siccome si è incazzato ha iniziato a pagare l’affitto, anziché in contanti, non ricordo se con assegno o vaglia postali.
Ovviamente lui mandava la cifra che pagava realmente, ma il proprietario gli ha rimandato i soldi di differenza portando l’affitto a quello che era in contratto, per cui per tutta la durata del contratto, fino all’esecuzione dello sfratto ci ha rimesso bei soldini 😀