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Arsenico: ennesime nuove deroghe sull’acqua potabile

in sintesi un articolo di Luca Foltran che leggo su Il Fatto Alimentare

Sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le ennesime nuove deroghe sulle caratteristiche di qualità dell’acqua potabile. Riguardano soprattutto la presenza di arsenico e interessano numerosi comuni del Lazio (nelle province di Latina, Roma e Viterbo), la Toscana, alcune zone della Lombardia e di Trento e la provincia di Napoli.

Il ministero della Salute autorizza deroghe in merito al contenuto di arsenico nell’acqua: livello massimo 20 microgrammi per litro contro i 10 previsti.

L’acqua in deroga, però, non deve essere utilizzata per il consumo potabile dei neonati e dei bambini fino a 3 anni e non può essere usata dalle imprese alimentari che devono attenersi al limite della concentrazione di arsenico non superiore a 10 mcg per litro.

L’arsenico, spiega l’Isde in una nota, è classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (Iarc) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche, in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. L’assunzione cronica di arsenico, soprattutto attraverso acqua contaminata, è indicata inoltre quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche, diabete di tipo 2, e così via.

L’Associazione italiana medici per l’ambiente si appella alle istituzioni «perché si adoperino per il pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge e attuino, come già più volte indicato, interventi rapidi, concreti e risolutivi per la completa dearsenificazione delle acque a uso potabile e informino in modo corretto e d’uso tutti i cittadini residenti nei Comuni dove vige un provvedimento di deroga».

In Italia ogni giorno oltre un milione di persone beve acqua con percentuali di arsenico oltre i limiti di legge.

Lettura integrale dell’articolo QUI

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