Leggo sulla Carta dei Valori del Pdl:
Il “Popolo della Libertà” è nato dalla libertà, nella libertà e per la libertà, perché l’Italia sia sempre più moderna, libera, giusta, prospera, autenticamente solidale.
Leggo poi su Lettera43:
Ritorna il contestatissimo disegno di legge sulle intercettazioni. Il governo ha fretta, e sta pensando di stringere i tempi per l’approvazione ponendo la questione di fiducia su quella che, secondo le opposizioni e non solo, è una vera e propria “legge bavaglio”. Se così fosse, non sarebbe possibile modificarne il testo.
E dunque nemmeno il comma 29 dell’articolo 1. Una norma che estende la disciplina della stampa a tutti i «siti informatici». E che prevede, in particolare, l’estensione dell’obbligo di rettifica anche a blog e siti amatoriali.
Se il famigerato comma 29 dovesse diventare legge nella sua attuale stesura, infatti, un blogger o chiunque faccia informazione «non professionale» avrebbe 48 ore di tempo per procedere a una rettifica di quanto scritto, a prescindere dalla fondatezza della richiesta ricevuta, pena una sanzione fino a 12 mila euro. Un week-end al mare, oppure più semplicemente due giorni senza controllare la posta elettronica, potrebbe bastare dunque per finire nei guai.
La rettifica inoltre, si legge nel testo inspiegabilmente accorpato a quello sulle intercettazioni, dovrebbe essere data rispettando precisi criteri grafici, di posizionamento, visibilità e di metodologia di accesso.
«Per sottrarre il premier alla giustizia la rete questa volta rischia la censura», ha commentato l’avvocato e presidente dell’Istituto per le politiche dell’innovazione Guido Scorza.
E non meno critico è Juan Carlos De Martin, fellow del Berkman center for internet & society di Harvard e fondatore del centro Nexa del Politecnico di Torino: «Si vuole creare un clima di paura, di intimidazione, perché indurrebbe delle forme di autocensura. Per il timore di non poter correggere il sito entro 48 ore, tra l’altro per un singolo e non per una struttura, vincerebbe una forma di autocensura feroce. Tanto più se ci sono 12 mila euro in ballo»
A criticare la proposta di legge non sono soltanto le opposizioni, ma anche alcuni dei principali blogger di area berlusconiana. Come Diego Destro, di Daw-blog.com.
«Da blogger ero contrario prima e sono contrario anche adesso», concorda Simone Bressan, di The Right Nation. «Spero cambino il testo con un minimo di buonsenso», aggiunge, «ma mi lascia sconcertato come il centrodestra riesca sempre in un modo o nell’altro a rendersi ostile la rete anche nelle espressioni che gli sarebbero più vicine. Anche uno come me, di centrodestra, si trova obbligato a mettersi contro quando vede cose come questa».
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